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Milan, "l'errore madornale": Boban durissimo su Ibrahimovic e Fonseca

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Secondo molti, Zvonimir Boban ha rimesso il posto da dirigente del Milan (con tanto di causa ancora in corso contro il Fondo Elliott) a causa della sua schiettezza. Eccessiva, in certi casi. 

Ora, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il celebre Zorro colpisce duro la nuova dirigenza rossonera. "Purtroppo siamo ancora in tribunale, ma certo che possiamo parlare dei rossoneri. Per me il Milan è sempre il Milan", premette il croato, che con il Diavolo ha vinto tutto durante la presidenza Berlusconi, con Fabio Capello in panchina, per poi risultare decisivo nello scudetto di Zaccheroni nel 1999. 

 

 

 

Si parte da Zlatan Ibrahimovic, che proprio Boban in coppia con Paolo Maldini convinse a tornare in rossonero nel gennaio del 2020, con una squadra in pieno caos e Stefano Pioli appena all'inizio del suo ciclo. "Ibra è un genio e ci ha dato una grossa mano quando ha deciso di tornare. Detto questo, però, non ho capito il suo ruolo, quali siano le competenze e le responsabilità per poterlo giudicare. Spero le abbia capite lui. Perché alla fine sarà lui a essere giudicato, non Moncada", lo stuzzica Boban inquadrando subito il vero tallone d'Achille della gestione Cardinale: "La squadra dello scudetto e della semifinale Champions è stata smantellata e invece su quella base si poteva costruire tanto. Per me un errore madornale".

 

 

 

Ora sul banco degli imputati c'è mister Paulo Fonseca: "Rispetto tanto il lavoro che ha fatto allo Shakhtar, al Lille e all'inizio con la Roma. E' appena arrivato e bisogna dargli tempo - è la carezza di Boban -. Mi preoccupa che non abbia capito il sistema giusto per la squadra. Devono giocare con il 4-3-3 così le due mezzali possono aiutare esterni offensivi come Pulisic e Leao. Reijnders non può giocare a due in mezzo e Loftus non è creativo per fare il dieci. Sono due mezzali, due cursori e portatori di palla, non organizzatori di gioco. Fonseca è all'inizio ed è intelligente, spero si possa correggere perché al di là dei risultati il problema è il gioco, che per ora non esiste". 

Capitolo spogliatoio, sempre più traballante: "Theo e Leao hanno sbagliato ma poi hanno cambiato la gara - spiega riferendosi alla ribellione dei due contro Fonseca durante il match con la Lazio -. Spero che si aggiusti tutto, sono bravi ragazzi. Sento ancora Maldini: è un grandissimo amico e lo rimarrà per tutta la vita". 

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