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Donnarumma, con il Psg è finita? Troppi errori, la decisione drastica di Luis Enrique

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A Parigi stanno per far fuori Gianluigi Donnarumma. L'ultima disastrosa performance in Champions League (l'ennesima in campo internazionale) in casa dell’Arsenal, con un gol e mezzo concesso agli avversari, potrebbe costare cara al portiere del Psg.

Mister Luis Enrique, infatti, sembrerebbe intenzionato a lasciarlo in panchina e far giocare il suo secondo, il coetaneo russo Matvey Safonov. Non certo ingombrante come Keylor Navas, che nelle scorse stagioni più volte aveva insidiato e tolto la titolarità dell'ex capitano del Milan, ma anche questo in fondo è indicativo della crisi in cui è sprofondato l'eroe di Euro 2021 da quando ha messo piede in Francia. Una crisi che sembra essere sia tecnica sia psicologica.

 

 

 

Tifosi, ma anche esperti e opinionisti d'Oltralpe, da giorni l'hanno nuovamente messo sul banco degli imputati, ricordando tutte le seratacce di Gigio in Champions con la maglia del Paris Saint Germain, a cominciare dal mitologico flop del Bernabeu, con il 3-1 a favore del Real Madrid che buttò fuori la squadra degli emiri dall'Europa.

 

 

 

La questione, come detto, è seria: Donnarumma, che ha 25 anni ed è a Parigi dall'estate del 2021, secondo molti non è cresciuto. Non è migliorato, di fatto non ha completato la maturazione. Un problema serio, visto che da baby-fenomeno non è diventato, come in tanti erano pronti a giurare, il numero 1 del ruolo nel mondo. Oblak, Allisson, Ter Stegen, giusto per fare tre nomi, sono ancora superiori a lui. E soprattutto, non ha colmato quei "vuoti" che ne caratterizzavano il bagaglio tecnico già ai tempi di Milanello. A fotografare il suo limite principale è un "collega", l'ex portiere francese Jerome Alonzo: "È spesso sospeso tra il vado e non vado". Un errore comprensibile per un portiere alle prime armi o per un guardiano senza mezzi fisici mostruosi, ma inaccettabile per chi è già un veterano.

Non è un caso che i gol dell'Arsenal siano arrivati tutti con cross dalla destra. "Ci mette troppo tempo per decidere – sottolinea Alonzo a Le Parisien -. E quindi, spesso, è nel mezzo e appare in ritardo nei soi interventi. Questo vuol dire che è mal piazzato in partenza e ha un problema tecnico nelle decisioni".

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