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Thiago Motta "rovinato" da Douglas Luiz: ecco qual è la tassa che deve pagare a ogni partita

Claudio Savelli
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Douglas Luiz rovina la festa a Thiago Motta. Ci aveva già provato in Champions League ma non ci era riuscito “per colpa” di Vlahovic e Conceiçao che l’avevano buttata dentro tre volte nonostante l’uomo in meno in casa del Lipsia. Non contento, ci ha riprovato regalando un altro rigore, e stavolta ci è riuscito. Dal dischetto va Marin che pareggia i conti con il rigore iniziale di Vlahovic e spinge il Cagliari a sfiorare il colpaccio: Obert colpisce un palo a pochi minuti dalla fine. Non è sempre domenica e non ci sono sempre Vlahovic e Conceiçao in stato di grazia a rimediare agli errori di un singolo: il serbo sbaglia infatti il 2-0 praticamente fatto a 15’ dalla fine, allargando il piattone con troppa sufficienza davanti alla porta spalancata, e il portoghese si fa espellere prima del recupero per una simulazione (era già ammonito).

Non è accanimento ma se Douglas Luiz è questo, bisogna fare un ragionamento. Anzi, bisogna farne almeno un paio. i$ vero che i 50 milioni sono stati- per così dire- alleggeriti dalle contemporanee cessioni di Iling e Barrenechea, ma sono comunque serviti ben 28 milioni per acquistarlo. Non pochi in generale, tantissimi in relazione al giocatore visto finora: anonimo, quando non è dannoso. E poi i soldi spesi lì forse serviva spenderli altrove, vista la crescita dei centrocampisti che c’erano già (ovvero Locatelli, Fagioli e McKennie) e che si sapeva potevano essere perfetti per Thiago Motta. Finora il mister è stato capace di non far notare i buchi nella rosa della Juventus, che sono dietro e davanti: non c’è un’alternativa a Vlahovic, anche perché Milik a prescindere dall’infortunio non sembra rientrare nei piani, e non ci sono terzini puri oltre a Cambiaso, se si considera che, per bocca dello stesso Motta, sia Cabal sia Kalulu sono più dei centrali, così come un Danilo che è di fatto escluso dal progetto. Così Savona, ex Under 23, si ritrova titolare e viene lanciato pure Rouhi. Vero che la seconda squadra bianconera è una risorsa, ma serve tempo perché questi giocatori alzino il livello, e non è nemmeno detto che ci arrivino.

 

 


Insomma, Douglas Luiz pesa in campo con i suoi errori e il suo arrivo inizia a pesare anche nell’economia della rosa bianconera. E a chi si domandava come mai non giocava, ecco la risposta: Thiago Motta ha bisogno di gente connessa e intensa (non di chi entra ciondolando come se fosse al campetto) perché la sua Juventus, in questo momento, è più forte senza palla che con. Normale che sia così, fa parte del processo di costruzione del mister e si era già visto a Bologna. In Champions trova meno difficoltà perché le squadre che ha incontrato attaccavano apertamente, mentre in campionato fatica contro le difese chiuse come quella preparata da Nicola, e anche stavolta la sblocca solo su rigore (un rigore giusto per i regolamenti ma sbagliato per il senso del gioco: Luperto non può saltare tenendo le braccia nelle mutande). E dietro la Juve funziona davvero bene: il primo gol subito in campionato arriva alla fine della settima giornata ed è su rigore e dell’assenza di Bremer non si accorge nessuno. i$ vero che sono già 4 i pareggi e 3 i punti di distacco dal Napoli, ma fanno parte di una rivoluzione complessa. Chi si preoccupa non ha capito cosa sta facendo la Juventus.

 

 

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