Salvatore Bagni, la profezia: "Conte le vince tutte. Ma l'Inter..."

di Leonardo Iannaccisabato 19 aprile 2025
Salvatore Bagni, la profezia: "Conte le vince tutte. Ma l'Inter..."
3' di lettura

Sospeso fra due maglie e ricordi indistinti della sua bella carriera, Salvatore Bagni è, da anni, uno scopritore di talenti del calcio nel mondo. Ma ieri aveva voglia solo di analizzare lo sprint scudetto di Intere Napoli, i suoi amori calcistici.

Bagni, lei si sente più interista o napoletano?
«Ho giocato, e dando sempre il 200%, per entrambe le maglie ma devo confessare che il mio cuore batte leggermente di più per il Napoli».

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"Ho dette tante cose all'inizio di questa stagione al Napoli. Alcune delle cose dette allora le confermo, altre...


Quindi tiferà per Conte e i suoi da qui alla fine?
«Beh, sì. Questa città mi è rimasta nel cuore e ci vado spesso, amo i napoletani».

Ritiene gli azzurri favoriti?
«Di un’incollatura. Sono quasi certo che vincerà sei partite su sei. L’Inter, partita come la favoritissima per vincere il campionato, farà altrettanto?».

Già domani rischia di passare una Pasqua difficile da digerire a Bologna.
«Appunto, la squadra di Italiano non fa respirare, diciamo che l’Inter ha un vantaggio».

Ovvero?
“L’assenza nelle file dei rossoblù di Skorupski, Ferguson e Casale. E poi: come stanno Odgaard e lo stesso Castro?”.

Però l’Inter, che non avrà Thuram a Bologna, viene da una battaglia con il Bayern.
«Quello sì, è stata una sfida all’ultimo sangue e molti giocatori erano cotti alla fine. Anche perché qui si continua a dire che Inzaghi ha due giocatori uguali per ruolo ma quando fa i cambi non ha mai lo stesso rendimento. Vedi Parma e vedi i secondo tempi con Udinese e Cagliari».

La stanchezza è però lo scotto da pagare quando si hanno tre obiettivi davanti.
«Certo, ma esaminiamo i gol presi nei finali dalla difesa dell’Inter, che resta forte. Quelle reti le buschi proprio quando devi giocare ogni tre giorni: quando mancano 15-20 minuti e sei in vantaggio, il pensiero va al prossimo impegno. È una distrazione comprensibile».

Oggi pomeriggio il Napoli non ha una pratica impossibile, a Monza.
«Sì, l’ho detto: Conte farà 18 punti da qui alla fine».

L’Inter, Bologna a parte, dove troverà altre possibili contraeree?
«Lei pensa che Roma e poi Lazio a San Siro siano passeggiate? Sono due squadre fuori dall’Europa e con un unico obiettivo: la Champions».

Il leader che trascinerà l’Inter in questo finale?
«Barella, giocatore mondiale, un fuoriclasse».

E del Napoli?
«McTominay, rappresenta il centrocampista moderno: ha talento, fisicità e ha già segnato 7 gol».

E Lukaku?
«Quando Conte ha avuto la certezza di non avere più Osimhen, ha puntato su Rom: gioca, fa le sponde, apre spazi per le incursioni di McTominay e segna. Per Conte si getterebbe nel fuoco».

Che atmosfera c’è a Napoli, in questi giorni?
«Di serena accettazione e attesa per le partite. Forse non l’entusiasmo dell’annata con Spalletti ma allora il Napoli vinse il titolo a febbraio».

Conte ha detto: dovete ringraziarci, teniamo aperto il campionato. Poi ha aggiunto misterioso: alcune cose a Napoli non si possono fare...
«Antonio ha preso in mano una squadra depressa e l’ha rilanciata. Non ha nulla da perdere e i giocatori in campo hanno l’atteggiamento che lui vuole: si aiutano, rincorrono l’avversario, danno tutto. Per il resto non so che dire».

Ma il cammino del Napoli è davvero più semplice rispetto a quello dell’Inter?
«L’unica partita un po’ ostica sarà la trasferta di Lecce. Il Napoli finirà il campionato a quota 86 punti. Se l’Inter ne farà 1 in più, applausi».

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