Jasmine Paolini è la nuova regina di Roma. Quarant'anni dopo Raffaella Reggi un'azzurra scrive il suo nome nell'albo d'oro, grazie alla vittoria sull'americana Coco Gauff in due set 6-4 6-2 durati un'ora e 29 minuti. Una vittoria storica ottenuta sotto gli occhi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che seduto in tribuna autorità con la figlia ha applaudito più volte la piccola grande tennista italiana e si è alzato in piedi insieme a tutti gli spettatori quando Jas con un ace sporco si è presa il titolo. Paolini saltella impazzita di gioia in piedi va da papà Ugo, mamma Jacqueline, l'inseparabile amica e compagna di doppio Sara Errani con la quale oggi Jas proverà a prendersi il titolo bis, quando l'azzurra conquista 'ultimo punto di un match contrassegnato da un'altalena di prodezze e di grandi regali (tanti i doppi falli) dell'americana. Fin qui la cronaca di un sabato da incorniciare.
E anche la premier Giorgia Meloni si è unita alla festa per la grande tennista italiana con un messaggio sui social: "Complimenti a Jasmine Paolini per una vittoria straordinaria agli Internazionali di Roma.
Jasmine Paolini trionfa a Roma: il colpo che spedisce all'inferno la Gauff
Jasmine Paolini ha vinto il torneo singolare femminile degli Internazionali. L’azzurra 29enne si è imposta ...Un’impresa che entra nella storia dello sport italiano e rende orgogliosa tutta la Nazione". Ma Alessandro Di Battista a gamba tesa risponde proprio sotto al post della Meloni aprendo una polemica completamente fuori luogo: "Subito a commentare i successi sportivi ma resti zitta di fronte a una mattanza di bambini senza precedenti. Come fai a guardarti allo specchio? Vigliacca come fai a dormire la notte? I tuoi amici terroristi israeliani uccidono per il gusto di uccidere. Stanno colpendo deliberatamente bambini e neonati e te zitta. Muta. La Storia non ti assolverà mai vigliacca!". Immediatamente è stato subissato di critiche: "Ma cosa c'entra con questo post?", scrive un utente. E in tanti gli hanno urlato "ma piantala!". L'ennesima occasione sprecata per tacere.