Psg-Inter, caro-birra: un caso a Monaco

Formicaio di tifosi tra imbucati e quelli a caccia di biglietti, un sabato leopardiano nella città della finalissima di Champions. E chi vuole una pinta...
di Fabrizio Biasinsabato 31 maggio 2025
Psg-Inter, caro-birra: un caso a Monaco
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A Monaco c’è un casino che metà basta. E c’è anche un discreto caro -birra, ti pareva. Non poteva essere altrimenti, del resto stasera va in scena la partita di pallone che tutto-il-mondo-tremare-fa e la patria dello stinco è diventata centro di gravità permanente. Tra le vie della città il formicaio di appassionati fa impressione e a contarli bene sono molti di più di quanti ne potrà contenere la pur imponente Arena Munchen. C’è chi parla di 40-50 mila tifosi “di troppo” tra sostenitori nerazzurri, parigini, ma anche marsigliesi, napoletani e amici di questa e quell’altra finalista, gente che pur di fare comunella è giunta in terra teutonica senza biglietto. Una coppia sulla sessantina di Legnano ci prova: «Ti avanzano mica due biglietti? Anche a pagamento eh». «E chi sono, il cugino di Lautaro?». E un nutrito gruppo di Cuneo: «Tu sai dove mettono il maxi schermo?». «Sì, a San Siro». I volti dei cuneesi non rendono merito alla simpatica battuta.

Gli organizzatori sono attenti, meticolosi e onnipresenti, perché ormai le partite non sono più solo partite. Ogni angolo della città è dedicato a un evento, dal Champions Festival con sua maestà Andres Iniesta, alle partitelle improvvisate dell’Ultimate Champions Legends Tournament; le vecchie glorie dei due club approfittano dell’ambaradan per scroccare vitto, alloggio e succulento biglietto in tribuna (mica scemi), cantanti e starlette abbondano, ci sono i Ligabue e i Max Pezzali e taluni sono alla “cena evento” organizzata dallo sponsor, mentre altri vanno al “party esclusivo” messo in piedi dalla celebre compagnia aerea saudita, e i potentissimi dirigenti presenzieranno un po’ qua e un po’ là, e tu li potrai certamente vedere, ma solo se provvisto dell’apposito accredito, altrimenti “raus!”, fuori dalle balle.

La partita è il core business, ma i tifosi ci si avvicinano vivendo un gigantesco sabato del villaggio leopardiano in cui l’attesa - e relativa incontrollabile ansia - la fanno da padroni. Oggi sarà il giorno del gran bailamme in città, con le rispettive fan zone chiamate ad accogliere decine di migliaia di tifosi sotto un caldo più monegasco che bavarese (nerazzurri a Odeonsplatz, parigini a Königsplatz). Allo stadio i Linkin Park saranno i grandi protagonisti della cerimonia d’apertura con un remix della tamarrissima e bellissima “Numb”. Poi la coppona entrerà in campo scortata dai due ambasciatori, Pastore e Zanetti (entrambi Javier) sulle note del Po-po-po più famoso che c’è (“Seven Nation Army”, nella versione riarrangiata dal violinista tedesco David Garrett).

Sugli spalti 75 mila fortunati che di più non si può, gente che ha speso una discreta fortuna pur di poggiare il culo su uno dei seggiolini rosso-Bayern. Il resto lo dovranno fare i 22 + riserve chiamati a scendere in campo sul prato curatissimo dell’Arena. Sembra banale, ma la differenza tra le due squadre non dipenderà solo da “quanto sono bravi” ma soprattutto da “quanto saranno capaci di non farsi venire la strizza”. Inzaghi in conferenza l’ha chiamata “consapevolezza” e seduto al fianco di capitano (Lautaro) e vice-capitano (Barella) è parso più cazzuto che mai. Questa sera scopriremo se riuscirà a scrivere la storia.