Le prime volte in stagione non si scordano mai: l’esordio a Melbourne, il pilota più giovane ad aver condotto una gara a Suzuka, ora il primo podio della carriera a Montreal, come non si vedeva dal 2009, nel 2° posto di Trulli in Giappone. Da un pescarese a un bolognese, questione di 370 chilometri. Toto Wolff si è congratulato con lui: “Sei cresciuto, diventato grande”, gli ha detto mentre tornava nel parco chiuso. Il bolognese è diventato il terzo pilota più giovane di sempre a salire sul podio dietro a Verstappen e Stroll, con i suoi 18 anni, 9 mesi e 21 giorni. Tremando nel finale per una investigazione Fia — con al centro anche Leclerc, Piastri, Ocon, Sainz, Gasly e Stroll — per una possibile infrazione in regime di Safety Car, entrata dopo il patatrac del duello McLaren. Fortunatamente solo un “warning”, che non ha portato penalità a nessuno.
Ma non c’è molto tempo per i festeggiamenti, dato che Antonelli si prepara ad affrontare l’esame di maturità all’Istituto “Salvemini” di Casalecchio di Reno, un traguardo che in famiglia è considerato importante quanto i successi sportivi. Nella sua giovanissima carriera, ai tempi dei kart, è stato vicino alla Ferrari, prima che si aprissero le porte della Mercedes. Cresciuto alla scuola federale Aci Sport, e nella Motor Valley, viene notato da Massimo Rivola, allora responsabile dell’Academy della Ferrari (oggi in Aprilia). Lo scopre attraverso Giovanni Minardi, figlio di Gian Carlo, fondatore della Minardi. Dopo averlo invitato alle Finali Mondiali al Mugello, facendolo girare con altri baby piloti, la trattativa si stoppa per il no dei vertici di allora della Scuderia (Maurizio Arrivabene).
Kimi Antonelli e lo champagne: perché è un gesto pazzesco
Il baby campione della Mercedes Kimi Antonelli è un fenomeno in pista, ma anche nel dopo gara. Ieri, domenica 15 ...Mancano i fondi per sostenere la carriera, Kimi viene considerato troppo giovane. Chiusa una porta, si apre quella della Mercedes: Toto Wolff, che era rimasto scottato dall’esperienza con Verstappen (Jos aveva proposto Max prima di rivolgersi alla Red Bull), accetta la scommessa e mette in campo tutte le risorse necessarie per crescerlo. I risultati si stanno vedendo, lunga vita a Kimi.