Gennaro Gattuso, l'affondo: "Non accetto i no da chi ha i dolorini"

venerdì 20 giugno 2025
Gennaro Gattuso, l'affondo: "Non accetto i no da chi ha i dolorini"
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La solita grinta, la voglia di fare bene in una Nazionale che ha toccato uno dei più bassi della sua storia. Gennaro Gattuso si è presentato giovedì in conferenza stampa, parlando a cuore aperto: “Ho ricevuto tanti messaggi che mi hanno colpito ma sentire papà e mamma emozionarsi ancora è stata l’emozione più grande — ha spiegato — L’avventura? Non sarà facile, ma c’è la consapevolezza che si può fare un grandissimo lavoro, c’è da lavorare, andare in giro, entrare nella testa dei giocatori”. E ancora: “Sento dire da tanto che non c’è talento, non ci sono giocatori — ha ripreso il mister — ma bisogna metterli nelle condizioni di esprimersi al massimo. L’obiettivo è riportare l’Italia ai Mondiali per il nostro calcio e la nostra nazionale è fondamentale”.

Il nuovo commissario tecnico ha specificato che per affrontare i nuovi appuntamenti "c’è bisogno di entusiasmo, voglia di stare insieme, di essere uniti — ha aggiunto — in questi giorni nella mia testa ho ben chiaro di cosa bisogna fare, ritrovare entusiasmo e non pensare in modo negativo”. Chi verrà ad allenarsi a Coverciano dovrà avere “grande entusiasmo e creare una famiglia, la tecnica e la tattica vengono dopo, prima di tutto c’è da ricreare il gruppo che ci ha contraddistinto per anni — ha detto ancora — Abbiamo giocatori tra i primi 10 del mondo in alcuni ruoli, abbiamo una squadra forte, ma non bisogna pensare ai singoli. Sono convinto che la squadra abbia dei valori e che si possa raggiungere l’obbiettivo”. Poi ha svelato che “quando mi hanno chiamato (per allenare gli azzurri ndr) non ho esitato un istante”.

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Tra i temi toccati anche la questione oriundi in Serie A e dei pochi italiani presenti: “Nel nostro campionato il 68% dei giocatori stranieri e 32% di giocatori italiani è un dato che ci deve far riflettere, a livello giovanile è stato fatto un grandissimo lavoro ma dopo l’U19 i giocatori si perdono per strada. Questo è il problema più grande, il cambiamento da fare”, ha detto Gattuso. La parola “paura” invece “non deve esistere — ha sottolineato — altrimenti non si va da nessuna parte”.

Sull’impegno che la squadra dovrà mantenere per raggiungere lo standard adeguato, Gattuso non ha dubbi: “I giocatori devono andare a mille all’ora, 5-6 li ho allenati e sanno che bisogna pedalare, preferisco che quando scendono in campo la squadra lavori con serietà e massimo impegno”. Invece, fuori dal campo, “non do importanza, non posso fare il sergente di ferro o il poliziotto”. Quanto a chi rifiuta la maglia azzurra “bisogna vedere e capire perché rifiutano la nazionale, chi viene in azzurro lo deve fare anche se ha un problemino o dolorino, deve stare a Coverciano dove abbiamo fisioterapisti, dottori — ha concluso — Abbiamo tutto per gestire i giocatori e se vogliamo essere credibili e non cercare scuse o un precedente, chi è convocato sta a Coverciano come si faceva quando giocavo io, e se non riusciamo a guarirlo torna al club. È importante stare il più possibile insieme”.

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