Ha spiegato Archie Brown che «l’affare con il Milan era praticamente fatto» ma poi il presidente del Fenerbahce ha telefonato e «il suo entusiasmo ha fatto cambiare idea». Così il 23enne terzino sinistro inglese dalle zero presenze nella sua Nazionale Under 21 (si è fermato all’Under 20) che il glorioso Diavolo aveva identificato come erede di Theo Hernandez ha preferito il jet direzione Istanbul e Mourinho piuttosto che quello diretto a Milano e Allegri.
Per i rossoneri è una sconfitta a livello di immagine e di sostanza. Il Fenerbahce ha un presidente che si mette a lavorare in prima persona nei momenti decisivi mentre il Milan da questo punto di vista non è pervenuto. Furlani avrebbe addirittura bloccato il piccolo rialzo economico necessario per battere il Fenerbahce che, da 7,5 milioni offerti inizialmente, ha alzato a 8 più una percentuale sulla futura rivendita, e al giocatore 1,5 milioni netti a stagione per cinque anni contro il milione proposto dai rossoneri. Ma a fermare il Milan è stata la commissione richiesta dagli agenti da 3 milioni: troppi su un cartellino da 8.
Così Furlani non ha dato il via libera.
È stata quindi una questione di principio, che in linea di massima può anche essere corretta perché il Milan rimane coerente con la sua “battaglia” alle commissioni. Ma c’è un effetto collaterale, ovvero che Tare non viene aiutato in una missione tutt’altro che semplice: comprare due terzini, uno a destra e uno a sinistra, che possano fare i titolari al prezzo di Theo Hernandez. Ne devono arrivare due e devono starci nei 25 milioni incassati dalla cessione del francese. Pochi soldi considerando che la rosa in quel settore è messa non male, di più: Jimenez e Saelemaekers sono quinti di fascia, non terzini, mentre Terracciano, al netto del livello, non si è ancora capito in quale ruolo possa rendere di più. Per questo motivo Brown era considerato conveniente: costava poco e avrebbe permesso di spostare più budget sul dirimpettaio a destra che, per come è impostata la formazione con Pulisic che copre di più di Leao a sinistra, richiede un investimento più pesante.
Inter, squadra ribaltata: i tre nomi (pesantissimi) in uscita
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, l’Inter potrebbe trovarsi a dover gestire un’estate di ...Investimento che a destra è stato individuato nel 22enne Guela Doué, fratello maggiore di Desiré (attaccante del Psg) di proprietà dello Strasburgo. Il problema è che l’offerta iniziale per quest’ultimo è stata di 15 milioni e ora sta per essere aumentata a 18, ma rimane insufficiente dato che lo Strasburgo continua a chiederne 30. Quindi potrebbero sfumare entrambi i piani A, e non erano certo dei campionissimi difficili da acquistare. Ma con quel budget bisogna inventarsi qualcosa e sperare che questi terzini di “categorie” inferiori, per dirla alla Allegri, poi sboccino. Il piano B a destra Pubill dell’Almeria, 22enne valutato 5 milioni. A sinistra, Sergi Cardona, classe 1999 del Villarreal, e Miguel Gutierrez, classe 2001 del Girona. La verità è che Tare va aiutato, non ostacolato, perché ha ricevuto “in dono” una rosa piena di buchi e rami secchi.
Milan, Allegri per Vlahovic? No, che bomber vuole (davvero)
Ma quale Dusan Vlahovic, secondo alcuni media il Milan insegue Moise Kean. L’attaccante della Fiorentina si trova ...Deve vendere tanto perché il Milan avrà un solo impegno a settimana, e deve vendere bene perché mancheranno gli introiti Uefa. Reijnders e Theo non bastano, sul groppone ci sono ancora troppi scarti dei non-illuminati mercati dell’ultimo biennio: Chukwueze, Musah, Emerson Royal, Adli, Bennacer, Pobega, Okafor vanno tutti ceduti e sostituiti, non solo con Jashari, per cui la pazienza sta finendo (32 milioni più 6 di bonus sarà l’ultima offerta). Se non ci si dà una mano, diventa difficile. E magari sui visi di Tare e Allegri lo si noterà presto. Troppo presto.