Sinner re di Wimbledon: "Ecco perché ho vinto", vedetta perfetta su Alcaraz

di Carlo Galatilunedì 14 luglio 2025
Sinner re di Wimbledon: "Ecco perché ho vinto", vedetta perfetta su Alcaraz
4' di lettura


C’è un giorno in cui la storia smette di essere soltanto una possibilità. Un giorno in cui gli anni passati a rincorrere, i “quasi” di tutto un movimento, il sogno accarezzato da Berrettini nel 2021, trovano finalmente la loro incarnazione. Quel giorno è arrivato: è stato il 13 luglio 2025, alle 20.23 italiane, quando una prima vincente ha chiuso il punto più importante nella carriera di Jannik Sinner.

Game, set, match, Championship: 4-6 6-4 6-4 6-4 a Carlos Alcaraz. Il primo italiano a vincere Wimbledon. La vetta dell’Everest tennistico, da sempre vetta bianca e quasi proibita per i nostri colori, ora porta il suo nome, l’Italia ha piantato la sua bandiera. E a farlo non poteva non essere un uomo venuto dalle montagne, Jannik da Sesto Pusteria. Sì, è successo davvero.

Sinner, re a Wimbledon: doma Alcaraz e scrive la storia del tennis

Jannik Sinner trionfa nella finale di Wimbledon contro Carlos Alcaraz e scrive la storia del tennis: è il primo i...

Come tutte le storie epiche, anche questa ha i suoi due protagonisti. Uno è Carlos Alcaraz, il campione in carica, quello che sembrava imbattibile dopo la finale di Parigi. L’altro è Jannik Sinner, numero uno del mondo, forza mentale e talento a disposizione di un campione mai sopra le righe, sempre più uomo e meno ragazzo. Il risultato?

Un match in quattro set, di straordinaria intensità e bellezza crescente, ma soprattutto, un capolavoro mentale firmato da Sinner. Non è stato un dominio. È stato un assedio paziente. Dopo aver perso il primo set, Sinner ha alzato il livello col servizio, col rovescio e soprattutto col coraggio. Perché se è vero che la superficie premia chi serve meglio, è altrettanto vero che premia chi sbaglia meno nei momenti che contano. Jannik non ha tremato. Ha giocato da veterano, da numero uno. E ha vinto.

Sinner si prende Wimbledon, Meloni: "Orgogliosi di te, campione!"

"Un’altra pagina di storia per lo sport italiano: Jannik Sinner trionfa a Wimbledon e fa sognare un&rsqu...

L’inizio non lascia presagire un trionfo. Il primo set è di Alcaraz, più reattivo, più cinico nei punti importanti, nonostante il 2-4 e la rimonta fino al 6-4. Se c’è una cosa che distingue i campioni veri dai buoni giocatori è la capacità di restare nella partita, anche quando sembra sfuggire. Nel secondo set, Sinner piazza in campo la tua autorità, mettendo a segno subito il break decisivo per il set. Poi tiene il servizio con pochi problemi, approfitta dei passaggi a vuoto dello spagnolo, sfrutta ogni spiraglio. Il set è in cassaforte, l’inerzia sembra cambiata. Dal terzo in poi è tutta un’altra storia. È la partita di Sinner, del suo controllo, del suo rovescio incrociato che spacca il campo, della sua crescita tecnica e caratteriale. L’italiano serve bene quando serve, risponde con profondità, gioca senza fretta. E quando arriva il break nel nono game del terzo set, il pubblico capisce: l’azzurro ha le chiavi del match. Nel quarto, il capolavoro.

Jannik Sinner, lo scacchista che muove il fulmine: un campione da romanzo

Lo scacchista che muove il fulmine ha vinto il torneo di Wimbledon. Eccolo qui, Jannik Sinner solleva la coppa dorata, s...

Break nel terzo game, tenuta nervosa assoluta, e poi i due match point. Il primo vola via. Il secondo entra nella leggenda con un servizio vincente che resterà negli occhi di tutti. «Mi congratulo con te Jannik per quello che hai fatto; lo faccio ormai ogni settimana, ad ogni torneo. Hai un team fantastico e sono contento del rapporto che abbiamo fuori dal campo e della grande rivalità che stiamo costruendo». Parole che valgono. Perché dette da chi fino a ieri era il re. E perché certificano la nascita definitiva di una rivalità sana, moderna, già leggendaria, nello scenario più bello del mondo. E le parole di Jannik (al 4° Slam in carriera), invece, sono quelle di un campione che ha capito dove voleva andare e ha costruito ogni centimetro del cammino: «Io e Carlos abbiamo un bel rapporto fuori dal campo e una bella rivalità. Terrai questo trofeo in mano tante volte, anche se ne hai già due. Per me è speciale: ci sono i miei genitori, mio fratello. Sono emozionato. Ho perso male a Parigi, ma ho lavorato su cosa non andava. Questa è la ragione per cui oggi ho vinto. Wimbledon era un sogno quando ero piccolo. Sto vivendo il mio sogno». C’è tutto. Il rispetto per l’avversario, la consapevolezza della strada fatta, la capacità di non fermarsi al dolore ma trasformarlo in benzina. E poi l’ironia, quando ricorda il tappo di champagne che gli è rotolato tra i piedi durante il match: «Solo qui a Wimbledon, ma è per questo che amo giocare qui. Essere membro del club?

Inimmaginabile». E allora cosa resta di quel «Jannik, Jannik, Jannik» che ha rimbombato tra le tribune come un’onda inarrestabile nel momento più difficile del match, quando la rimonta di Carlos sembrava potesse essere possibile?

Sinner, sfiorato da un tappo di champagne: la reazione in campo

Jannik Sinner ha dovuto evitare un tappo di champagne caduto in campo, mentre era impegnato a giocare la finale di Wimbl...

Resta l’impresa. La pagina che mancava. Il tennis italiano che, dopo le finali perse, i rimpianti, le sliding doors, finalmente rompe il tabù più antico: Wimbledon. La superficie su cui il nostro sport ha sempre faticato di più, dove Matteo Berrettini, nel 2021, era arrivato vicinissimo al sogno, fermato solo da un Djokovic formato marziano. Ora non più. Ora c’è Sinner. Il primo italiano a vincere Wimbledon (dopo il colpo di fortuna del ritiro per infortunio di Dimitrovo negli ottavi, quando Jannik era sotto di due set). Il primo numero uno del mondo a farlo. Il primo a portare lo scettro dove mai nessuno aveva osato. La storia è scritta. Alcaraz è stato il primo a battere Sinner in una finale Slam, Sinner è stato il primo a battere Alcaraz in una finale Slam. Re Carlos ha abdicato, Re Jannik è arrivato nell’ultimo baluardo della monarchia britannica. Lunga vita al re Sinner.

ti potrebbero interessare

altri articoli di Sport