Un faraone, un sovrano, un re. Del tennis, dello sport mondiale e degli affari. Grazie ai trionfi celebrati dietro il sorriso da bravo ragazzo (quale è) e sotto i riccioli rossi, Jannik Sinner sta trasformandosi in un boss dell’alta finanza e, a soli 24 anni che compirà il 16 agosto, un lungimirante imprenditore di se stesso: come gestisce i momenti topici delle finali senza farsi mai prendere dall’ansia e come cambia spesso i collaboratori del proprio staff per migliorare tecnica, tattica e preparazione fisica, così la Volpe Rossa sta diventando un numero 1 nella gestione del proprio patrimonio che, dopo il trionfo di Wimbledon, si aggira sugli 80 milioni di euro. Una montagna di soldi che, negli ultimi 24 mesi, è diventata un Everest: un risultato non sorprendente per chi conosce le dinamiche dello sport del nuovo millennio.
Facendo i conti in tasca al fenomeno di Sesto Pusteria partiamo dal prize-money, ovvero dai soli guadagni derivati dai premi spremuti dalle vittorie. A Londra, si è portato via l’ammirazione di tutti, la coppa dei Championship ma anche l’assegno di 3.5 milioni di euro previsto per il vincitore. Il totale del suo montepremi è così salito a 46.5 milioni (19,7 nel 2024 e 10,5 in un 2025 che l’ha visto fermo tre mesi per la nota squalifica). Jannik ha superato, in questa speciale classifica, l’amico-nemico Carlitos Alcaraz che ha in banca “solo” 44,7 milioni di euro. Fino al Roland Garros il primato spettava allo spagnolo, brekkato ora anche in fatto di prize money. Dagli sponsor, numerosi e vari come si può notare durante gli incessanti spot trasmessi durante i cambi campo (Lavazza quello storico, De Cecco, Intesa San Paolo e Fastweb fra gli altri dodici), Sinner ramazza annualmente 11 milioni di euro mentre la Nike gliene versa 15 per un contratto quindicennale che scade nel 2038. Totale nel 2025 tra campo ed extra campo? 36,5 milioni.
Nick Kyrgios scommette su Jannik Sinner e rischia grossissimo
C’è Jannik Sinner, da un lato, che è salito sul tetto del mondo del tennis da ormai quasi un anno e ...La nascita del logo Volpe Rossa, che a bordo campo parcheggia sempre un borsone griffato Gucci, è lì per generare ulteriori guadagni, gestiti e controllati dal buon Alex Vittur, un amico di lunga data del tennista che ha preso il posto di Lawrence Frankopan. Vittur è un fedelissimo, è sempre stato al fianco di Sinner in tutte le scelte: gli consigliò da bambino di lasciare lo sci alpino per dedicarsi al tennis, quindi lo accompagnò a Bordighera nel 2014 quando Sinner si trasferì da Sesto Pusteria nell’accademia di Riccardo Piatti per poi stargli vicino quando lasciò il primo maestro per affidarsi alla coppia Vagnozzi-Cahill. Una scelta rivelatasi fondamentale. Nel patrimonio di Sinner spicca poi la holding personale, la Foxera, che gestisce alcune società immobiliari e finanziarie. Opera fra Milano e Monte Carlo e ottimizza la fiscalità personale- azzerata nel Principato dove Jannik risiede - sebbene i premi dei tornei continuino a essere tassati nei paesi in cui vengono ottenuti.
Non sono pochini gli 80 milioni del patrimonio complessivo di questo fenomeno che ha pensato anche a mamma Siglinde, papà Hanspeter e al fratello Mark: per loro ha comprato Haus Sinner, un residence di lusso che la famiglia gestisce a Sesto Pusteria. Ma i suoi 80 milioni non sono ancora confrontabili con l’incredibile patrimonio sommato da King Roger Federer la cui moglie-sergente Mirka, mentre il marito giocava, ha alimentato in 20 anni lo straordinario forziere di 557 milioni di euro. In questa fantasmagorica ma attendibile classifica su dati combinati Forbes e Atp, al secondo posto troviamo Serena Williams con 283 milioni mentre la coppia formata da Nadal e Djokovic si attesta sui 230. Considerando che Sinner puó avere ancora 10 anni pieni di tennis, partendo dagli 80 milioni attuali può puntare tranquillamente a superare Rafa, Nole e Serena. E minacciare, persino, Paperon de’ Paperoni Federer. Un obiettivo oggettivamente alla portata del suo magnifico fiuto. Tennistico ma anche degli affari.