Il campione del mondo 2006 Andrea Pirlo riparte dagli Emirati Arabi. Il Dubai United FC, che milita in seconda divisione, ha annunciato l'ingaggio dell'ex centrocampista di Inter, Milan e Juventus come nuovo allenatore.
"Il suo arrivo segna un nuovo ed entusiasmante capitolo per lo United FC e riflette le crescenti ambizioni del club nel panorama calcistico degli Emirati Arabi Uniti", si legge in una nota. "Siamo orgogliosi di dare il benvenuto ad Andrea nella famiglia dello United FC - lo accoglie il presidente Ilie Cebanu - Incarna i valori e le ambizioni del nostro club, e crediamo che sarà una figura chiave per portarci al livello successivo". Pirlo, già a Dubai, inizierà a lavorare con la squadra nei prossimi giorni: l'esordio ufficiale è previsto per il 20 settembre in campionato, in casa del Thaid.
In panchina, il 46enne non ha ancora trovato la fortuna e i successi maturati da calciatore. Paradossalmente, il meglio lo ha fatto vedere alla Juventus, il primo banco di prova assoluto, con il quarto posto nel 2020/21 e le vittorie della Coppa Italia e della Supercoppa italiana che non gli sono valse però la conferma in bianconero. Poi l'esperienza in Turchia al Fatih Karagumruk (con risoluzione nel maggio del 2023 dopo un campionato ben poco esaltante), il settimo posto in Serie B con la Sampdoria nel 2023/24 e l'esonero dopo solo 3 partite (e 2 sconfitte) nell'agosto seguente.
Sui social, i tifosi si scatenano tra ironie e sfottò. "Fuoriclasse assoluto in campo molto meno in panchina", "La seconda divisione del campionato degli Emirati Arabi, boh... A quel punto me ne sarei rimasto a casa", "Che brutta fine il calcio liquido. SECONDA SERIE DEL CAMPIONATO DEGLI EMIRATI... ma io se sono un allenatore professionista piuttosto sto a casa sul divano"
E c'è chi riesuma un celebre titolo (invecchiato malissimo, con il senno di poi) con cui la Gazzetta dello Sport presentava Pirlo come nuovo allenatore della Juventus: "Varietà di moduli e possesso di palla. Nasce PirloLandia". Con catenaccio che regalava altre poco profetiche perle, definendo il tecnico esordiente "Il Maestro" ("Ama il 4-3-3 e vuole essere duttile") e citando l'applauso di Renzo Ulivieri, capo degli allenatori: "Già un top".