"Nemmeno il miglior Sinner avrebbe battuto Alcaraz”. Le parole sono quelle di Toni Nadal, che dopo aver visto la finale degli US Open si è espresso in maniera netta. L’allenatore spagnolo, zio di Rafa, in un editoriale per El Pais ha sottolineato come Carlos abbia dimostrato di essere superiore all’azzurro: "Oltre a conquistare il suo sesto titolo del Grande Slam, Carlos ha impedito al suo grande rivale di raggiungerlo a cinque vittorie in questa categoria di tornei e lo ha quasi definitivamente scavalcato nella corsa per chiudere l’anno come numero uno — si legge — Forse questa domenica non abbiamo visto la migliore versione di Jannik, ma oserei dire che, anche se l’avesse mostrata, dubito che avrebbe potuto affrontare un Carlos che ha giocato a questi livelli".
Un giudizio netto, che riflette la sensazione di impotenza vissuta da Sinner contro l’amico-rivale. Nadal ha poi spiegato: "Il primo set dello spagnolo è stato uno dei migliori, se non il migliore, che abbia mai visto giocare ad Alcaraz — ha aggiunto lo spagnolo — Ha rasentato la perfezione, ha giocato a una velocità altissima, ha commesso pochissimi errori e, inoltre, ha saputo variare il ritmo dei suoi colpi quando la situazione lo richiedeva".
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"Jannik Sinner non gioca solo contro l’avversario dall’altra parte della rete. Gioca contro le aspettat...Solo nel secondo set, l’italiano ha dato l’impressione di poter riaprire il match, ma "mettendo in mostra il suo straordinario livello tennistico, una grinta inesauribile, grande creatività, potenza e intelligenza, Carlos è tornato padrone dell’incontro e non ha mai più concesso nulla al suo rivale”. Lo spunto finale è per Sinner, chiamato a reagire: "Credo che, molto saggiamente, sia Alcaraz che il suo team tecnico abbiano preso nota di quanto accaduto nel loro ultimo scontro a Wimbledon — ha concluso Toni Nadal — Questa volta, invece, è stato Alcaraz a dettare il ritmo della partita fin dall’inizio. Jannik è stato completamente sopraffatto".