Chi se non Claudio Marchisio incarna meglio di tutti il concetto di dna Juve. L'ex centrocampista bianconero, oggi opinionista, si è lasciato andare a una piccola riflessione sul periodo storico che sta attraversando la Vecchia Signora. Una Juventus ancora in fase di costruzione, che però può ripartire da uno dei suoi simboli: Giorgio Chiellini.
"Da noi non è successo che di punto in bianco hai cancellato due settimi posti, hai rifatto tutto quanto, hai vinto nove Scudetti di fila - ha esordito il Principino in un'intervista alla Gazzetta dello Sport -. No. Ogni anno hai messo un tassello per migliorare la squadra, che è quello che poi dal dopo Ronaldo un po' si è perso e che secondo me la Juve doveva continuare a fare, prendere ogni anno quei due-tre giocatori dal campionato italiano, soprattutto italiani, e mantenere un DNA, uno zoccolo duro dentro la Juventus di quei giocatori. Ne dico uno, che poi vabbè ci sono dinamiche che so benissimo come sono andate, ma un Donnarumma all'epoca non dovevi fartelo scappare, un Frattesi non dovevi fartelo scappare, e continuare quel percorso lì, no? E all'interno inserire anche il talento o il campione straniero, che gli facevano capire che cos'era la Juventus. Adesso ci sono più stranieri che italiani, chi è che racconta dentro spogliatoio che cos'è Juventus?
Zhegrova, pesanti sospetti su Spalletti: "Sono 4 mesi...", un caso alla Juve
Finalmente Edon Zhegrova. Luciano Spalletti ha annunciato in conferenza stampa che il kossovaro sarà titolare nel...E ancora: "Capisco anche le responsabilità e il periodo di Giorgio, che non sarà neanche semplice. Io gli voglio bene, tanto, perché gli voglio tanto bene, lo vedo tanto magro, gli faccio sempre la battuta di mangiare qualche bistecca in più… E però, al di là di queste battute, so che è tanto preso e so che sta dando tutto sé stesso per cercare di migliorare questa situazione, ma ovviamente non si può fare tutto da soli, anzi".




