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Rimini, il somalo che ha accoltellato il bambino "fatto di cocaina". Rifugiato politico, cosa spunta dal suo passato: Viminale sotto accusa

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Somane Duula, 26 anni, somalo, a Rimini ha accoltellato 4 persone e un bambino di sei anni, che ha rischiato la vita ed è stato sottoposto a un delicato intervento alla carotide. Lo straniero ha dichiarato che, al momento dell'agguato, era sotto l'effetto di stupefacenti e di non ricordarsi nulla. "Avevo assunto cocaina", avrebbe detto al suo legale, Maria Riveccio. Il somalo non ha potuto rispondere alle domande del pm Davide Ercolani, perché non parla italiano e dovrà essere affiancato da un interprete. Intanto il piccolo Sunny, il bimbo bengalese ferito dall'indagato, è fuori pericolo, rivela Il Messaggero. Duula era in Italia da due mesi, ospite in una struttura della Croce Rossa a Riccione. Aveva fatto richiesta di protezione umanitaria e stava attendendo che la commissione decidesse se concedergli o meno lo status di rifugiato. Prima di arrivare in Romagna era stato in altri Paesi europei: Svezia, Danimarca, Germania e Olanda.

 

 

 

Duula non aveva precedenti, alcuni compagni di alloggio hanno raccontato che aveva già avuto atteggiamenti violenti, ma non risultano segnalazioni ufficiali. Alla luce di questi fatti adesso gli inquirenti dovranno anche ricostruire se eventuali segnali di pericolo siano stati sottovalutati. "Perché una persona che aveva già dato segni di alterazione girava liberamente?", si è infatti chiesto il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. e nel mirino ci finisce, ancora una volta, la ministra Luciana Lamorgese, dopo il duro attacco  di Matteo Salvini, "se non è capace di fare il suo lavoro, lasci". La Lamorgese ha definito l'accaduto un "episodio gravissimo" e ha annunciato la sua presenza nel capoluogo romagnolo per partecipare al Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

 

 

 

Gli inquirenti hanno già sequestrato i filmati delle telecamere di sorveglianza a bordo del filobus numero 11, che porta da Riccione a Rimini. Duula aveva già mostrato comportamenti a rischio nei giorni scorsi. "Lo avevamo segnalato alla Prefettura, con due email di posta elettronica certificata, perché aveva manifestato atteggiamenti aggressivi - spiega al Corriere della Sera Rita Rolfo, responsabile di Croce Rossa Rimini - durante la sua permanenza in una struttura di Riccione, gestita da noi, dove era arrivato il 25 agosto".

 

 

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