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Salvini e l'incontro con l'ammiraglio: la foto, un messaggio a Meloni?

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Matteo Salvini è già a lavoro. Il ministro delle Infrastrutture ha incontrato questa mattina il generale della Guardia Costiera, Nicola Carlone, per poi diffondere la foto che li mostra seduti al tavolo. Insomma, il leghista quando si parla di controllo dell'immigrazione risponde presente, e vuole farlo sapere, subito, al premier, Giorgia Meloni. Di fatto il leader del Carroccio ha voluto fare il punto sui porti ma anche sulla situazione degli sbarchi dei migranti che è una costante nel Mediterraneo e soprattutto sulle nostre coste. Il ministro delle Infrastrutture ha parlato di "un incontro estremamente proficuo" in cui si è parlato anche di immigrazione. Nel comunicato rilasciato subito dopo il faccia a faccia, Salvini ha fatto sapere di aver anche parlato della presenza di due imbarcazioni delle Ong nella Sar libica.

 

 

 

Le Capitanerie di Porto dipendono come è noto dal ministero delle Infrastrutture e dunque Matteo Salvini potrà vigilare e soprattutto proporre soluzioni di concerto col ministero deli Interni per arrestare il flusso migratorio sulle nostre coste. L'incontro di questa mattina sottolinea anche un altro aspetto non da poco: Salvini rivendica il suo raggio d'azione sulle politiche che riguardano il mare. L'avvio del ministero per il Sud e per il Mare con Nello Musumeci di fatto aveva creato qualche dubbio sulla competenza diretta sulle acque territoriali, ma come è prassi la gestione dei porti spetta al ministro delle Infrastrutture e l'incontro di questa mattina tra Salvini e Carlone va in questa direzione. Ma non sono ancora passate 72 ore dal giuramento del nuovo esecutivo che arriva già la prima protesta di piazza da parte delle Ong contro l'esecutivo. Quaranta organizzazioni scenderanno in piazza contro il rinnovo degli accordi del Memorandum Italia-Libia.

 

 

L’appuntamento è per mercoledì 26 ottobre, alle 17.30, in piazza dell’Esquilino, a Roma per chiedere all’Italia e all’Europa di "riconoscere le proprie responsabilità e non rinnovare gli accordi con la Libia". "Se entro il 2 novembre il governo italiano non deciderà per la sua revoca, il Memorandum Italia-Libia verrà automaticamente rinnovato per altri 3 anni - ricordano le ong che lanciano l’hashtag #Nonsonodaccordo -. Si tratta di un accordo che da ormai 5 anni ha conseguenze drammatiche sulla vita di migliaia di donne, uomini e bambini migranti e rifugiati. Dal 2017 a ottobre 2022 quasi 100.000 persone sono state intercettate in mare dalla guardia costiera libica e riportate forzatamente in Libia, un Paese che non può essere considerato sicuro".

Di fatto quell'accordo ha evitato una vera e propria invasione sulle nostre coste ma di fatto questo le Ong fanno finta di non vederlo. E a bombardare già su Salvini è anche Nicola Fratoianni: "Vedo che Salvini pure da ministro delle infrastrutture ricomincia la sua cinica campagna di propaganda contro i migranti, incontrando il comandante generale della Guardia Costiera. Mentre bambini, donne e uomini continuano a morire a poche miglia dalle coste italiane, e si susseguono naufragi su naufragi. Invece di preoccuparsi della presenza di navi delle Ong nel Mediterraneo centrale, Salvini e questo governo facciano in modo che per ricerca e soccorso siano impegnati gli assetti navali del nostro Paese e della Ue, per non continuare ad essere corresponsabili di una strage disumana". Insomma la macchina del tempo ci riporta al 2018 quando la sinistra sbraitava contro l'allora ministro degli Interni che provava a difendere, con tutte le sue forze, i confini del nostro Paese. 

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