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Ong, le assurde pretese: non solo il porto, all'Italia chiedono anche soldi

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Alle ong non basta l'assegnazione di un porto sicuro, ora avanzano anche la pretesa di scegliere dove sbarcare. È accaduto all'imbarcazione della Rise Above. Alla ong tedesca è stato assegnato il porto di Taranto. Risultato? Una polemica. Inizialmente infatti la nave avrebbe dovuto attraccare a Roccella Jonica, salvo poi vedersi modificare la destinazione. Una scelta che non è piaciuta all'organizzazione: "Il nostro timore che le capacità di soccorso vengano deliberatamente ritirate dalle aree di ricerca sembra confermato. Questo ci sta spingendo al limite della nostra capacità di carburante. È in discussione se ce la faremo fino a Taranto", scrivono dalla Mission Lifeline. Ma i tedeschi sono in buona compagnia. A loro fa eco Mediterranea Saving Humans: "A conferma della nuova strategia del governo italiano, oggi le è stato assegnato il porto di Taranto a 450 miglia di distanza!". Peccato però che la scelta dell'esecutivo potrebbe essere legata alla non idoneità del porto calabrese in considerazione degli arrivi autonomi. 

 

 

Arrivi contro i quali il governo sta studiando una stretta. Stretta che coinvolgerà anche le ong che se ne infischiano delle regole. Così il nuovo decreto dovrebbe vedere la luce nelle prossime settimane insieme al codice di comportamento per le Ong. Al centro due misure principali: la prima prevede che la richiesta di asilo da parte dei migranti venga effettuata già a bordo della nave: ciò implica l'identificazione dei migranti, che viaggiano senza documenti, e soprattutto l'inoltro della richiesta allo Stato di bandiera della nave, che deve farsene carico.

 

 

La seconda punta a far sì che le Ong inoltrino la richiesta di porto sicuro immediatamente dopo aver compiuto il primo intervento, in modo da evitare lo stazionamento in mare davanti alle coste libiche con centinaia di migranti a bordo. E c'è già chi come l'organizzazione Salvamento Maritimo Humanitario grida vendetta. Quest'ultima ha denunciato ai media spagnoli che quello che sta preparando il governo italiano è un dispositivo che contiene "minacce" di sanzioni "insostenibili" e chiede aiuto "economico e politico" contro l'Italia. 

 

 

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