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Immigrazione, Rampini smaschera la sinistra: "Biden più duro di Trump"

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"In America centrale c'è un problema non dissimile a quello libico". Federico Rampini, intervenuto a Quarta Repubblica nella puntata di lunedì 30 gennaio, parla di "crimini e abusi contro i diritti umani, ma anche problemi enormi con le dittature" che coinvolgono il Centro America. A rendere ancora più uguali le due situazioni, la criminalità organizzata.

 

 

Ai microfoni di Nicola Porro il giornalista non nasconde che "ci sono delle gang organizzatissime ai due lati del confine che gestiscono i flussi migratori e li reclutano per attività criminali". Questo a detta di Rampini è uno dei motivi che ha portato Joe Biden a mantenere abbastanza chiuse le frontiere: "Biden ha ereditato da Trump misure restrittive sull’immigrazione e le sta addirittura inasprendo. I nuovi proletari non hanno mai avuti salari così alti da quando le frontiere americane sono quasi chiuse".

 

 

Il motivo? "Basta pensare ad Alexandria Ocasio-Cortez, pasionaria della sinistra. Il loro linguaggio è cambiato: i nuovi arrivati hanno solo diritti e nessun dovere. Non siamo più portatori di valori dominanti a cui loro devono rendere omaggio assimilandosi. Un pezzo di sinistra pensa che questi oppressi siano la parte migliore dell'umanità e questo è un problema, visto che una parte degli americani si sente minacciata. Una volta quando arrivavano gli italo-americani dicevano ai figli di non parlare italiano. Ora non è più così, parliamo in spagnolo con chi arriva da quei paesi". 

 

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