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Ong, Morana Milijanovic: "Eravamo in mare e...", un clamoroso autogol

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Le Ong hanno ingaggiato una nuova guerra contro il governo Meloni. Il decreto dell'esecutivo che limita il raggio d'azione delle navi umanitarie di fatto ha irritato e non poco le Ong che adesso, dopo il blocco della nave di Banksy, la Louise Michel, attaccano a testa bassa la Guardia Costiera chiedendo di rimuovere le ganasce al natante. E ad attaccare a testa bassa è la capo-missione, Morana Milijanovic.

 

Le parole della leader delle operazioni in mare dell'Ong finanziata da Banksy in realtà confermano le violazioni che hanno portato al blocco della nave: "Dopo il primo salvataggio, non abbiamo ricevuto subito indicazione di porto sicuro, è arrivata solo dopo qualche ora. Nel frattempo siamo stati impegnati in una seconda operazione, quindi ci siamo diretti a Trapani, come ci era stato ordinato.

 

Ma lungo la rotta abbiamo sentito il mayday lanciato da un aereo Frontex e abbiamo risposto, come le leggi internazionali prevedono". In realtà su que punto si stavano recando già le motovedette della Guardia Costiera: "Noi non abbiamo visto nessuno, né le autorità italiane ce lo hanno comunicato. Invece abbiamo sentito chiaramente che ai pescatori tunisini che segnalavano barche in difficoltà veniva detto di aspettare, perché le motovedette erano tutte impegnate", spiega la capo-missione infangando i nostri militari. Infine l'affondo sul nostro governo: "Il blocco non ci stupisce. L’intento della nuova legge è stato chiaro fin dal principio: ostacolare le operazioni di soccorso della flotta civile. Certo, sembra assurdo perché là fuori ci sono centinaia di persone in pericolo mentre noi siamo bloccati qui. E le conseguenze sono chiare: l’aumento delle morti in mare".

 

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