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I migranti ora si comprano le barche: ecco quanto pagano. E le Ong...

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Alessandro Gonzato
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Il 24 aprile 2022 gli sbarchi irregolari in Sicilia dall’inizio dell’anno erano 7.862, quattro volte meno quelli di quest’anno, che sono 29.926. La migrazione è epocale e l’Italia ha bisogno che l’Europa non continui a disinteressarsi. Sono il quadruplo anche gli arrivi in Calabria, 4.502 quest’anno, 1.085 l’anno scorso. In Puglia sono addirittura 9 volte tanto (748 contro gli 85 il periodo 1 gennaio-24 aprile 2022). Dopo i quattro naufragi di domenica di fronte a Lampedusa (due i morti recuperati), almeno 20 i dispersi e 165 gli stranieri salvati - che si vanno ad aggiungere ai 1.200 portati in salvo in una manciata di ore dalla Guardia Costiera - tra lunedì notte e martedì sono arrivate altre 23 imbarcazioni con a bordo complessivamente 869 stranieri.

 

 

I migranti che viaggiavano su 14 di queste barche, intercettate dalle motovedette di Capitaneria e Guardia di finanza, hanno detto di essere giunti con “navi madre”. Molto probabilmente pescherecci da cui poi sono stati calati in acqua i barchini di metallo di 6-7 metri. Per queste traversate, cominciate da Sfax, in Tunisia, gli extracomunitari hanno pagato circa mille euro ciascuno. Un gruppo di 28 tunisini ed egiziani ha riferito di aver attraversato il Mediterraneo centrale con una barca in legno comprata per 10mila euro. Per effettuare il viaggio hanno avuto bisogno di 20 taniche di carburante. Non sarebbe il primo caso delle ultime settimane. Gli stranieri lo considerano un modo per risparmiare sui costi della traversata, il che non fa altro che aumentare drammaticamente i rischi di chi tenta di arrivare in Italia.

 

 

In tutto questo l’azione delle navi Ong è incessante. La tedesca Humanity1 ha sbarcato a Ravenna 69 richiedenti asilo, di cui 30 sudanesi, Paese da cui si preannuncia una nuova bomba migratoria alla luce dei conflitti interni che lo stanno dilaniando. Èin arrivoa Napoli la norvegese Ocean Viking, controllata dalla Ong Medici Senza Frontiere. Sbarcherà altri 75 migranti. Al porto tunisino di Sfax e nei dintorni ormai le partenze delle carrette del mare non si contano più. Tunisi ha fermato 55 partenze in 48 ore. È lì che si concentrano principalmente le attività delle Ong.

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