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Ong e Germania smascherate: la conferma dopo la denuncia di Salvini

Elisa Calessi
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È di nuovo alta tensione tra il governo tedesco e quello italiano. Questa volta a provocare le scintille è il piano “imminente” annunciato da un portavoce del ministero degli Esteri tedesco. Missione, il finanziamento, per centinaia di migliaia di euro, di Ong che operano salvataggi in mare, oltre a un progetto di assistenza a terra di migranti arrivati in Italia. Le fonti tedesche non hanno precisato di quali organizzazioni si tratti, ma il piano c’è e, anzi, è già in esecuzione.

«Il ministero degli Affari Esteri federale», ha spiegato all’Ansa il portavoce del ministero, «sta attuando un programma di sostegno finanziario istituito dal Bundestag», il parlamento tedesco. Ha quindi aggiunto che «l’obiettivo è quello di sostenere sia il soccorso civile in mare che i progetti a terra per le persone soccorse in mare. Abbiamo ricevuto diverse richieste di finanziamento. In due casi l’esame delle domande è già stato completato. L’erogazione dei fondi, in questi due casi, è imminente». I soldi del governo tedesco andranno, dunque, in due direzioni: sostenere «l’assistenza a terra in Italia di persone soccorse in mare» e finanziare «un’organizzazione non-governativa” che fa «salvataggio in mare». Il primo progetto è legato alla Comunità di Sant’Egidio: non a caso martedì Hans-Dieter Lucas- l’ambasciatore tedesco a Roma - aveva scritto su X che «Sant’Egidio svolge un lavoro eccellente qui in Italia e nel mondo. La Germania continuerà a sostenerlo». E aveva riferito di aver firmato «un nuovo progetto sulla migrazione con (il segretario generale della Comunità) Cesare Zucconi. Perché l’Europa può risolvere il tema dei rifugiati solo insieme».

 

 

 

La dimensione dei due finanziamenti è compresa in entrambi i casi «tra 400mila e 800mila euro». Sempre il portavoce del governo tedesco ha poi ricordato che il finanziamento «da parte del ministero degli Esteri nel 2023 è limitato a un totale di 2 milioni di euro per tutti i progetti». Una delle ong interessate potrebbe essere la tedesca “United 4 Rescue” che sostiene economicamente navi attive nel Mediterraneo nel soccorso a migranti come Sea Watch, Sos Humanity e Sea Eye. Ne aveva parlato a giugno il settimanale Der Spiegel, scrivendo che il governo tedesco stava rinnovando il finanziamento. Il governo italiano, impegnato a fermare le partenze dal Nord Africa, deciso a scoraggiare in ogni modo questi viaggi, non l’ha presa bene. Da Palazzo Chigi è emerso «grande stupore» per la notizia, aggiungendo che «il governo italiano prenderà contatto con le autorità tedesche per un chiarimento. Si confida che la notizia sia priva di ogni fondamento perché il finanziamento della Germania di attività di Ong sul territorio italiano sarebbe una grave anomalia nelle dinamiche che regolano i rapporti tra Stati a livello europeo e internazionali».

 

 

 

Le stesse fonti aggiungevano che la notizia «è l’occasione per ribadire la necessità di fare chiarezza sulle Ong nel Mediterraneo e l'esigenza di stabilire che i migranti trasportati da organizzazioni finanziate da Stati esteri debbano essere accolti da questi ultimi». Sara Kelany, responsabile immigrazione di Fdi, ha ricordato come in più occasioni è stato “segnalato” come «l’attività delle ong non è di mero carattere umanitario, ma politico. Loro stesse dichiarano di voler modificare le nostre politiche migratorie». Per la Lega, la rivelazione del piano tedesco non è altro che la conferma di “quanto sostenuto dal Vicepremier e ministro Matteo Salvini, ovvero finanziamenti a ong che portano immigrati in Italia». Si tratta, si legge in una nota diffusa da via Bellerio, di «una notizia gravissima ma che non sorprende: la Germania non è l’unico Paese straniero a pagare le organizzazioni non governative per trasferire clandestini nel nostro Paese».

 

 

 

E sempre dalla Lega si ricorda che Salvini «aveva parlato chiaramente di finanziamenti stranieri a Ong che portano clandestini in Italia in una conferenza stampa alla Stampa Estera lo scorso 14 settembre». Dopo quel giorno, «la sinistra aveva reagito con fango e insulti», ma «nelle ultime ore è emersa la verità». E sempre dalla Lega si alza il tiro, puntando il dito su altri Paesi oltre alla Germania: «Abbiamo motivo di credere che la Germania non sia l’unico paese a pagare iniziative di questo tipo». Lo scontro tra Italia e Germania, del resto, è più ampio e non riguarda solo i soldi alle Ong. Sempre ieri il ministro dell’Interno tedesco, Nancy Faeser, ha accusato l’Italia di non rispettare il sistema di «riammissione» previsto dalla Convenzione di Dublino «e finché l’Italia non lo farà», ha aggiunto, «non accoglieremo più profughi» sbarcati nel Paese.

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