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Alemanno a Bechis: altro che neve, Marino ha fatto peggio di me

Per andare a prendere Gianni Alemanno con l'Abitacolo ho percorso un km circa in 25 minuti. L'appuntamento era di mattina presto sotto casa sua, a Roma Nord. Alle 8,45 aveva un aereo a Fiumicino che lo avrebbe dovuto portare a Lamezia Terme, per la sua campagna elettorale. Alemanno è infatti candidato alle europee per Fratelli di Italia nella Circoscrizione Sud. Alla web trasmissione di Libero è riuscito a partecipare . L'aereo per Lamezia invece l'ha perso. Ma non era così dispiaciuto. Quei 25 minuti per fare un km alle 7 e 30 del mattino a Roma Nord sono lo specchio più evidente di un fatto: il suo successore alla guida del Campidoglio- Ignazio Marino- sta facendo peggio di lui. Alemanno fu seppellito dalla neve nel suo inverno più nero. Ma era un evento eccezionale, e Roma non era abituata. Per Marino è bastata una pioggia battente a fine gennaio per mandare in tilt il quartiere più popolato della capitale. E da allora ad oggi non è cambiato nulla. Non che gongoli Alemanno: abita proprio nel mezzo del caos. Inevitabilmente però partiamo da lì. "Eh..." sospira l'ex sindaco, "questa parte di Roma è davvero paralizzata da 3-4 mesi. Non solo: ma le frane hanno fatto emergere l'esistenza di accampamenti clandestini dei nomadi che io avevo fatto sgomberare. E che andato via io sono tornati subito...". Adesso in campagna elettorale più che i nomadi avrà a che fare con gli immigrati clandestini... "Sì, lì non stanno vivendo sonni tranquilli dopo l'abolizione del reato di immigrazione clandestina e l'allarme del ministro dell'Interno Angelino Alfano sugli 800 mila africani che stanno sbarcando sulle nostre coste. E guardi che a Sud non esiste o quasi razzismo. E' evidente a tutti che siamo una società multietnica. Il problema è solo quello della clandestinità di chi arriva, e anche il costo della assistenza sociale e sanitaria necessaria, che è il doppio rispetto a quello dei comuni cittadini. Nel resto di Italia l'emergenza ora sembra un'altra: la corruzione, l'esplosione di nuove inchieste che per altro hanno toccato anche la Campania. Anche lei come altri candidati pensa che i magistrati siano in campagna elettorale? "No. La corruzione che ai tempi di tangentopoli era molto legata alla vita dei partiti, ora è più diffusa e penetrante. Anche su Expo i protagonisti non sono i politici, ma i manager e questi traffichini che semmai cercano di usare i politici. C'è anche molta micro-corruzione nella pubblica amministrazione, quella dei cento euro per una pratica. Bisognerebbe usare sotto copertura pubblici ufficiali che si travestano da dipendenti pubblici e pizzichino i funzionari corrotti" Ma in campagna elettorale non si parla molto di questo. In queste settimane c'è stato solo o quasi lo scontro fra Beppe Grillo e Matteo Renzi. Ne siete stati schiacciati anche voi? "Renzi e Grillo sono due facce della stessa medaglia, quella della spettacolarizzazione della politica. Uno rassicurante, in modo immotivato. L'altro - Grillo, più aggressivo nella critica e anche più veritiero, ma privo di controproposte. L'ho ascoltato con Bruno Vespa: diceva cose che anche io condividevo nella parte critica. Però appena si cercava una pars costruens, si vedeva solo fumo. Bisognerebbe uscire fuori da questa trappola mediatica, perchè né Renzi né Grillo hanno risposte". Renzi ha usato tutta la campagna elettorale quegli 80 euro, che sono un argomento forte... "Sono come lo yoghurt per cui faceva pubblicità Grillo: scadono entro la fine dell'anno. Solo spot elettorale, e una goccia nel mare delle difficoltà. Renzi non ha affrontato il solo tema rilevante: il nostro rapporto con l'Europa, che è all'origine dei nostri problemi" Voi avete puntato come la Lega su una campagna no-euro. A Sud funziona? "Noi non diciamo che l'Italia prende e se ne esce dall'euro. Proponiamo una mozione al Parlamento europeo per stabilire diverse regole della moneta, ben sapendo che ci aspetta qualcosa di peggio, altro che cambiare verso all'Europa. Sarà più austerità di prima. Dobbiamo andare là a fare a capocciate con gli altri, non c'è altra soluzione. L'unico modo è mettere sul tavolo la minaccia di uscire dall'euro. Diamo 4 miliardi più di quel che vediamo indietro. Questo ci dà potere di veto sul bilancio Ue. Usiamolo, lo blocchiamo come inizio di una trattativa. Vedrà che così sblocchiamo quel che ci serve..."

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