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“Spostamenti congelati”: Conte se ne frega dei "congiunti" fuori dalla regione

La storia dei congiunti fuori regione inizia ad assumere contorni surreali. Nonostante gli appelli quotidiani di migliaia di persone che dopo mesi di privazioni e sacrifici vogliono soltanto poter vedere i familiari più stretti, il governo non sente e non legge. L’ennesimo capitolo imbarazzante di una gestione dilettantistica. Qualcuno dovrà spiegare perché dal 18 maggio all’interno della stessa regione sarà possibile fare qualsiasi cosa, e senza autocertificazione, mentre i congiunti fuori regione sono trattati come appestati. Tra l’altro contro ogni logica: ci si può spostare per centinaia di km all’interno della regione, ma non si può varcare il confine per un parente che è a 20 km di distanza. Una vergogna, l’ennesima del governo, per il quale c’è un esercito di invisibili che rimane tale nonostante le proteste via social aumentino giorno dopo giorno. “Con il ministro Boccia abbiamo avuto un aggiornamento - ha dichiarato Giuseppe Conte a margine dell’annuncio del decreto Rilancio - gli spostamenti interregionali sono congelati e limitati al massimo, almeno in questa fase. Mi sembra una richiesta ragionevole perché ci avviamo a una ripartenza pressoché completa”. No, caro premier: proprio per questo è una follia inaudita costringere persone di altre regioni a star lontani dalla propria famiglia o fidanzata/o. 

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