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Michele Santoro e Salvini a Mosca: "Ecco perché lo stanno massacrando"

Tutti contro Matteo Salvini, per il caso del viaggio a Mosca. Palazzo Chigi, Farnesina, Pd. E i giornali, praticamente tutti convinti che l'ipotesi di una missione russa sia un boomerang per l'Italia e per la Lega. Quel volpone di Michele Santoro, però, per una volta nella sua vita può dire oggi di aver difeso anche il Capitano. D'altronde, Zio Michele è un professionista nell'andare controcorrente. Vuoi per indole, vuoi perché da decano del giornalismo populista di sinistra italiano sa che non c'è niente di meglio di un polverone spiazzante per far parlare di sé.

Tornato in prima linea come rappresentante ufficioso del popolo dei pacifisti (contrari alla guerra in Ucraina, sì, ma soprattutto anti-Nato e anti-americani e sotto sotto pure un po' filo-Putin), l'ex conduttore Rai di Annozero e Servizio Pubblico partecipando all'evento Noi ci siamo all'Hotel Nazionale a Roma fornisce la sua versione dei fatti: "Salvini - spiega - per essersi mosso un pochino in una direzione diversa sta subendo attacchi come non mai. Eppure se li è meritati in passato".

La tesi di Santoro è chiara, e per certi versi combacia con quella del professore Alessandro Orsini. "La politica italiana in questo momento è ferma. Non può muoversi perché è schiacciata sulle posizioni degli Stati Uniti". E, in fondo, dal punto di vista politico e non solo non siamo poi così tanto diversi dalla Russia: "La classe dirigente di oggi è figlia di un meccanismo che privilegia gli yes man. Le leggi per selezionare la classe dirigente comportano il premio di chi è fedele. Come accade nelle autocrazie. Il delirio di Putin deriva dal fatto che è circondato da persone che gli dicono sempre di sì".

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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