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Giorgia Meloni, Salvini e il citofono, giudizio a sorpresa: "Una provocazione, c'è rischio emulazione"

"Una provocazione, ma c'è rischio di emulazioni". Giorgia Meloni, un po' a sorpresa, giudica così la "citofonata" di Matteo Salvini alla famiglia tunisina del Pilastro, quartiere periferico e degradato di Bologna. Il blitz elettorale del leghista, accompagnato da una mamma anti-droga molto nota nella zona, è diventato una diretta Facebook trasmessa poi anche in tv, con conseguente pioggia di critiche e polemiche da sinistra.  Leggi anche: "Chi è io vero infame?". La Maglie scatenata su Salvini, il citofono e la rappresaglia Mentre anche il giovane tunisino smentisce di essere uno spacciatore e ha espresso la volontà di tutelarsi legalmente contro Salvini e la signora, la leader di Fratelli d'Italia prende un po' le distanze dall'alleato a poche ore dalle decisive regionali in Emilia Romagna. "Il tema dello spaccio e dell'impunità è un tema che va affrontato - spiega la Meloni -. Salvini ci ha abituato a simili derapage, è un modo per denunciare il problema a istituzioni che spesso sembrano sorde. Quando si è una persona in vista, però, si rischiano emulazioni che non si sa dove possano arrivare". Video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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