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Giuseppe Conte sulla manovra apre alla Ue: "Possibile rimodulazione di alcuni interventi"

La breccia, quasi una minuscola fessura ancora, si sta aprendo. A farlo sembrano intenzionati i "tecnici" del governo gialloverde, a fronte invece dei due vicepremier "politici" Matteo Salvini e Luigi Di Maio che continuano a predicare linea dura sulla manovra, ovvero "tiriamo dritto". Prima il ministro ai Rapporti con l'Ue Paolo Savona ("La legge di Bilancio è da rifare" ha sparato addirittura, guadagnandosi di diritto la cacciata dal governo non appena la manovra sarà portata in posto a fine anno), poi il ministro dell'Economia Giovanni Tria durante il question time al Senato ("Se l'aumento dello spread persistesse nel tempo la traslazione sui tassi praticati dalle banche sui mutui potrebbe risultare più significativa") hanno iniziato a calare le brache. Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev Finchè, sempre oggi, anche il premier Giuseppe Conte (lui pure da considerarsi un "tecnico" visto che fa l'avvocato) ha lanciato un segnale di distensione all'Unione europea, che ieri ha annunciato l'avvio dell'iter della procedura d'infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia: "Nella risposta all'Ue ribadiremo e puntualizzeremo gli effetti della manovra sulla crescita: ci sarà un'accelerazione degli investimenti e una rimodulazione in Parlamento di alcuni interventi se possono accrescere gli effetti positivi sulla crescita senza alterare ratio e contenuti" ha spiegato Conte nel corso del question time alla Camera.  Leggi anche: Savona, resa alla Ue: "Così non ha più senso andare avanti"

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