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Ma c'è del tenero tra Lilli Gruber e Pierferdi?

Alvise Losi
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  Il sospetto è legittimo. Come mai tra i leader dei grandi partiti in Parlamento se ne conta uno (molto) più presente degli altri nella trasmissione di Lilli Gruber? Sì, perché Pierferdinando Casini, capo centrista ormai tendente a sinistra, ancora una volta illustrerà a Otto e mezzo la sua politica ballerina. E chissà che, a forza di strizzare l'occhio ai colleghi di Montecitorio, non si sbagli e lo strizzi anche alla Gruber su La7. Forse l'unico leader più presente di Pier è l'onorevole Antonio Di Pietro, che di questi tempi avrebbe bisogno di una nuova spolverata di tv generalista, per rinverdire i suoi fasti in ombra, dopo essere stato scaricato dal Pd di Pierluigi Bersani. E, a vedere la diretta di Otto e mezzo, non sembra che la brava Lilli abbia occhi solo per il bellissimo e abbronzatissimo leader dell'Udc? Domande ficcanti? Risposte sulla difensiva? Neanche a parlarne. Più che altro proclami, che Casini continua imperterrito a fare con la speranza di mantenere quella scarna percentuale di voti che gli consentirebbe di entrare in Parlamento anche alle nuove elezioni. Obiettivo finale? Arrivare al colle più alto di Roma: quel Quirinale che non ospita democristiani doc da ormai troppi anni.  

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