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Super prelievo nelle buste paga per pagare i disoccupati

Eliana Giusto
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Un “regalino” (post datato) da 160 milioni, da parte di madame Fornero, spunterà nella busta paga di ottobre. La signora della previdenza ha infatti previsto nel 2012 di introdurre un prelievo (per alimentare il Fondo di solidarietà residuale) sulle buste paga (e sulle aziende), del settore artigiano, commercio e agricole. Il paradosso è che proprio mentre in Parlamento e a Palazzo Chigi ci si riempie la bocca con i progetti e le promesse di ridurre il costo del lavoro, a lavoratori e aziende arriva (via circolare Inps), l'applicazione della norma Fornero. E il nuovo obolo. Paracadute - E non si tratta, complessivamente, di pochi spiccioli. Da una analisi prudenziale - realizzata per Libero dalla Fondazione studi dei Consulenti del Lavoro - salta fuori che la platea interessata al prelievo aggiuntivo è di circa 2 milioni di lavoratori. Anche se sono escluse le aziende con meno di 15 dipendenti. E già qui ci sarebbe da aprire un dibattito, su lavoratori tutelati e non. Se il principio ispiratore della Fornero era di assicurare un paracadute in caso di disoccupazione a chi non aveva altri ammortizzatori, perché escludere i lavoratori delle piccole aziende? Mistero... Chi paga e chi no - Comunque: il dato certo è che questo ennesimo contributo al “Fondo residuale” aumenterà il costo del lavoro. Tecnicamente, il prelievo o la contribuzione al Fondo sarà pari a 0,50% (1/3 a carico del lavoratore ossia 0,17%, 2/3 a carico del datore ossia lo 0,33%). Scorrendo l'elenco dei “sommersi e dei salvati”, chi pagherà e chi è stato esentato, si scopre che sono stati esentati dalla contribuzione le imprese e i lavoratori dei sindacati e degli ordini professionali, delle associazioni di categoria (Confindustria o Confcommercio), ma pure i collaboratori dei parlamentari, le colf e coloro che sono dipendenti di “Attività delle organizzazioni religiose”. Arretrati inclusi - L'aspetto bizzarro è che l'Inps, per partorire l'elenco di chi pagherà e di chi è e resta esentato, ci abbia messo oltre un anno e mezzo. Ora che ci avviciniamo alla fine del 2014, però, bisognerà mettere mano al portafoglio (o meglio alla busta paga), per versare al Fondo anche gli arretrati dal gennaio scorso. Secondo una simulazione dei Consulenti del Lavoro il recupero dell'arretrato da gennaio 2014 (a ottobre, quando si pagherà il conguaglio), ammonterà mediamente a circa 80 euro, di cui 27 per i lavoratori e 53 per i datori di lavoro. Sulla base delle retribuzioni medie ogni anno bisognerà sborsare 140 euro in più (47 euro per i lavoratori, 93 le aziende). E l'Inps incasserà altri 160 milioni (34 miliardi di massa retributiva). Grazie Elsa...

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