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Belgio capitale del terrorismo europeo: "400 jihadisti pronti a colpire"

Giulio Bucchi
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Bruxelles è forse la città più islamizzata d'Europa. E proprio nel cuore del Vecchio Continente, nella capitale del Belgio, ci sono 400 jihadisti pronti al "martirio". Non solo Molenbeek, il quartiere da dove provengono la mente delle stragi di Parigi Abdelhamid Abaaoud e il "mancato kamikaze" Abdeslam Salah, tuttora ricercato. È il Corriere della Sera a tracciare l'inquietante ritratto della "capitale del jihadismo europeo": negli anni Novanta i primi jihadisti di Bruxelles erano in contatto con aspiranti mujaheddin in Italia o in Francia. La cellula belga fu decisiva nell'omicidio di Massud, il capo dell'Alleanza del Nord in Afghanistan nel 2001, mentre nel 2005 è la belga 38enne Muriel Deganque, moglie del marocchino Issam Goris, si fa saltare in aria su un'auto piena di esplosivo a Baquba, 60 km a nord di Bagdad. Significativo che la prima donna-kamikaze europea venga dal Belgio. Da allora gli esperti di anti-terrorismo indicano proprio quel Paese come base operativa del jihadismo in Europa, con contatti significativi con Francia, Germania, Italia. Secondo l'esperto Pieter Van Ostaeyen gli uomini pronti all'azione sono 400 (su 11 milioni di popolazione), motivati e soprattutto preparatissimi grazie ai loro viaggi "di studio" in Siria e in Iraq. Molti di loro hanno vite in apparenza normali, lavori stabili e una posizione integrata nella società (uno dei kamikaze di Parigi aveva un bar a Bruxelles, per esempio). Una presenza capillare e strutturata, in grado di portare colpi pesantissimi in ogni momento: anche per questo le autorità hanno deciso di annullare l'amichevole tra Belgio e Spagna.

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