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Aquarius, il commissario europeo prende in giro l'Italia: "Quella della Spagna è la vera solidarietà"

Gino Coala
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Dalla Commissione europea esultano per la decisione della Spagna di accogliere la nave Aquarius con a bordo 629 persone. A parlare subito dopo il via libera del premier Pedro Sanchez è stato il commissario europeo all'immigrazione Dimitri Avramopoulos che si è spinto a definire quella spagnola "la vera solidarietà messa in pratica, sia nei confronti dei disperati, sia nei confronti degli altri stati membri dell'Unione europea". Leggi anche: Aquarius, Salvini: "Vittoria". Poi rivela la vergogna della Ong: "Li abbiamo chiamati, ma..." Il plauso del commissario europeo arriva come una beffa per il governo italiano, accusato da più parti di razzismo, nonostante altri paesi membri, vedi Malta e la Francia, si siano rifiutati di accogliere la nave della Ong che ha soccorso il gruppo di migranti partiti dalle coste libiche. Nel corso delle 24 ore di crisi, dopo la chiusura dei porti voluta dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, dall'Ue non c'è stato il minimo intervento incisivo perché fossero rispettate le regole imposte dai trattati europei. Paradossale, insomma, il fatto che la Ue plauda alla "solidarietà" della Spagna dopo non aver fatto nulla, comeaccade da anni a questa parte, per essere "solidale" con l'Italia. Inoltre, non è poi mancato l'intervento della Germania, che non ha porti nel mar Mediterraneo naturalmente e che però ha bacchettato sia l'Italia che Malta invitando i rispettivi governi ad assumersi le proprie responsabilità.   Che le regole europee non funzionino e vadano riviste al più presto lo ha dimostrato la crisi dell'Aquarius, alla quale comunque il governo italiano aveva offerto di soccorrere donne e bambini, senza mai ricevere una risposta dall'equipaggio. Finora tra i paesi Ue, l'unico sostegno esplicito alla posizione di chiusura dei porti di Salvini, che si è rivelata efficace per riaprire il dibattito europeo, è arrivato dal presidente ungherese Viktor Orban: "Gli italiani hanno detto con un libero voto di volersi liberare dell'ondata di migranti. Se il nuovo governo italiano vuole, l'Ungheria guidata da me che sono stato il precursore della fermezza in nome dell'Europa cristiana è pronta a fornire a Roma il suo aiuto e la sua esperienza. Non certo per riprartire i migranti tra i vari paesi membri dell'Unione europea. Semmai siamo pronti ad aiutare gli amici italiani a espellere i migranti". 

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