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Furti in casa: l'equazione che dice dove colpiranno i ladri

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Matteo Legnani
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Certo, ci sono i dati delle prefetture e delle questure. E poi ci sono le indagini statistiche, i modelli matematici. E' con questi ultimi che il centro di ricerca Transcrime dell'Università Cattolica di Milano e dell'Università di Trento hanno messo a punto una sorta di "equazione" per stabilire quando e dove è più probabile che si verifichino furti nelle abitazioni. Il dato complessivo, come scrive il quotidiano Il Giornale, è drammatico: dal 2008 a oggi (cioè dall'inizio della crisi economica), i colpi in casa sono aumentati del 61%. E tra 2013 e 2014 sono passati da 251.422 a 255.886. Le cronache recenti hanno evidenziato come, in alcuni casi, le irruzioni nelle case finiscano in modo drammatico. le città più colpite (in rapporto al numero di abitanti) sono, a sorpresa, non Milano e Roma o Napoli, ma Ravenna, Asti, Torino, Pavia e Lucca. Lo studio delle università di Milano e Trento permette però di andare oltre le statistiche e permette di evidenziare quali sono i fattori che mettono a rischio un'abitazione e quali i fattori protettivi. Sotto la lente sono state messe tre città: Milano, Roma e Bari. Non sono le case isolate ad essere a rischio nelle grandi città. Gli alti valori immobiliari attraggono di più i ladri perchè aumentano le aspettative di guadagno dei ladri. A Roma i furti sono associati a un'alta presenza di residenti over 70. A Milano e Bari, invece, i furti si sono registrati con più frequenza nelle vicinanze di negozi Compro oro, secondo i criminali un primo punto d' appoggio per tentare di rivendere al più presto la refurtiva. I quartieri più a rischio di effrazioni e scassinamenti sono quelli in cui prevalgono case popolari abbandonate al degrado o situazioni di vario disagio sociale. Sono state così realizzate mappe di rischio che a Milano hanno predetto quasi il 30% dei furti, a Bari il 41% e a Roma il 47%.

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