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Luigi Bisignani: "Papa Francesco scaricato dalla Caritas e anche dal delfino Luis Antonio Tagle"

Andrea Tempestini
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A predicare lo ius soli, in Italia, sono rimasti soltanto in due: Paolo Gentiloni e Papa Francesco. Lo sottolinea Luigi Bisignani in un commento su Il Tempo, in cui ricorda come entrambi, premier e Pontefice, siano stati messi all'angolo dai loro rispettivi apparati di comunicazione, "che hanno anticipato interventi previsti per momenti successivi". Quelli sullo ius soli, appunto. Ma i riflettori dell'Uomo che sussurrava ai potenti sono puntati, soprattutto, su Francesco, del quale scrive: "Oltre alla solita contrarietà della Curia, si è trovato ad affrontare il silenzio, nuovo ed inaspettato, non soltanto della Caritas italiana ma, soprattutto, di quella internazionale presieduta dal cardinale filippino Luis Antonio Tagle, considerato oggi il suo destino". Insomma, un Papa scaricato da tutti. "Non è comunque un mistero che lo ius soli non attiri simpatie in Vaticano - riprende Bisignani -: il più tifoso della materia, monsignor Gian Carlo Perego, da capo della Fondazione cattolica Migrantes è stato spedito a fare il vescovo di Ferrara". Infine, un significativo retroscena. Secondo quanto scrive Bisignani, "a chi gli sussurra che sull'immigrazione bisogna andarci piano il Papa rilancia, potenziando il nuovo contestato Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, che addirittura guida ad interim perché ancora non ha trovato un prelato sufficientemente misericordioso per dirigerlo". L'isolamento è dunque quasi totale.

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