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Vaticano, Papa Francesco e gli stranieri: "Il pregiudizio crea un'aria malsana per i bimbi"

Andrea Tempestini
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Ancora Papa Francesco e ancora la sua retorica pro-immigrazione, che spacca il Vaticano. Questa volta il Pontefice si esprime nel discorso pronunciato in sala Clementina del palazzo Apostolico, rivolgendosi ai rappresentanti dell'Associazione italiana maestri cattolici, ricevuti alla Santa Sede. "Liberarci dal pregiudizio diffuso secondo il quale per valere bisogna essere competitivi, aggressivi, duri verso gli altri, specialmente verso chi è diverso, straniero o chi in qualsiasi modo è visto come ostacolo alla propria affermazione: questa purtroppo è una 'aria' che spesso i nostri bambini respirano e il rimedio è fare in modo che possano respirare un'aria diversa, più sana, più umana", ha affermato il Papa. Leggi anche: Vittorio Feltri, la bordata contro i vescovi E ancora, Francesco invita a "promuovere la cultura dell'incontro" e chiede di farlo, "se possibile, in maniera ancora più capillare e incisiva. In effetti, in questa sfida culturale sono decisive le basi che vengono poste negli anni dell'educazione primaria dei bambini - osserva - Gli insegnanti cristiani, sia che operino in scuole cattoliche sia in scuole statali, sono chiamati a stimolare negli alunni l'apertura all'altro come volto, come persona, come fratello e sorella da conoscere e rispettare, con la sua storia, i suoi pregi e difetti, ricchezze e limiti. La scommessa - sottolinea il Papa - è quella di cooperare a formare ragazzi aperti e interessati alla realtà che li circonda, capaci di cura e di tenerezza".

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