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Aerei e yacht in picchiata: Silvio perde dieci milioni

Matteo Legnani
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Una botta da dieci milioni di euro in un solo anno. Silvio Berlusconi ha dovuto svalutare la sua flotta aerea detenuta da Alba servizi aerotrasporti (gruppo Fininvest) e perfino il leggendario Morning Glory, lo yacht a vela di oltre 50 metri che il Cavaliere acquistò da Rupert Murdoch. Sarà per la crisi che ha ristretto il mercato dei beni di lusso. Sarà per i tagli ai bilanci aziendali che hanno inevitabilmente ristretto i pretendenti all'acquisto. Sarà anche perché in alcuni Paesi ci si tiene ben alla larga dallo sfoggio di beni di lusso come superbarche e aerei privati per non avere due minuti dopo il fisco in casa. Fatto sta che nel 2013 è davvero crollato il valore della flotta di Berlusconi. Vecchio valore I quattro aerei privati pagati originariamente 76,4 milioni di euro (due hanno 13 anni, uno tre anni e l'ultimo solo due anni) erano a bilancio a fine 2012 per 41,02 milioni di euro. In un solo anno sono stati svalutati e scesi a 35,2 milioni. Uno di questi, un Hawker 800 (XP O-RPNY), entrato in esercizio nell'aprile 2001 con un costo originario di 14,2 milioni di euro, era stato messo sul mercato dalla società il 28 settembre 2012. Il mandato di vendita è stato formalizzato l'8 marzo 2013 a una cifra immaginata di 2,31 milioni di euro. Negli hangar L'aereo a fine anno era ancora lì, negli hangar di Silvio. E non è restata che una scelta: «il confronto con il mercato», scrive la nota integrativa del bilancio di Alba servizi aerotrasporti, «ha evidenziato un minore valore del bene al quale è stato adeguato il relativo valore contabile mediante rettifica negativa di euro 500 mila». Ma non è bastato. «La valutazione della flotta aziendale ha dato luogo a un'ulteriore rettifica negativa di valore parti a euro 2,5 milioni, riferita all'aeromobile Hawker 750 XP I-EDLO; le quotazioni di mercato di tale aeromobile hanno evidenziato, infatti, un sensibile scostamento rispetto al valore contabilizzato». Quell'aereo era entrato in esercizio nel marzo 2011 ed era costato in origine 10,1 milioni di euro. Ora è a bilancio per 6,5 milioni. Solo di svalutazioni in extremis dunque si sono persi su due aerei più di 3 milioni di euro. E non è bastato. La scure è calata pure su un gioiellino come lo yacht di Berlusconi. Il Morning glory fu chiamato così dal magnate australiano Murdoch per evidenziare le grandi capacità amatorie del proprietario alle prime luci del mattino. Quando Berlusconi lo acquistò pensò di ribattezzarlo con «Night and day glory», a sottolineare che le sue capacità amatorie non avevano limiti orari. L'altro nome Ma il cambio di nome era più complicato, perché lo yacht era detenuto da omonima società con sede nelle Bermuda e amministrazione in Svizzera. Troppi passaggi: è restato Morning glory. Valeva 16 milioni di euro alla fine dell'anno prima, in dodici mesi è sceso a 9,5 milioni di euro: la svalutazione si è resa necessaria «per riflettere la perdita di valore, desunta dalle quotazioni dello specifico mercato».  Il caso Prada Alla fine l'unica ad avere guadagnato l'anno scorso portando i Berlusconi in aereo è stata Miuccia Prada: la Prada company ha noleggiato ad Alba i suoi aerei per 552.705 euro contro i 300 mila euro dell'anno precedente. di Franco Bechis

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