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Ferruccio de Bortoli: "Matteo Renzi non mi convince"

Andrea Tempestini
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Ci va giù durissimo Ferruccio de Bortoli dalle colonne del Corriere della Sera: "Devo essere sincero: Renzi non mi convince". Esordisce così il direttore, in un commento in cui il premier viene fatto a pezzettini. Non lo convince, spiega, in particolare "per come gestisce il potere. Se vorrà veramente cambiare verso a questo Paese dovrà guardarsi dal più temibile dei suoi nemici: se stesso". Nel mirino ci finisce la personalità di Renzi, "ipertrofica. Ora, avendo un uomo solo al comando del Paese (e del principale partito), senza veri rivali, la cosa non è irrilevante". Cialtroneria - Secondo De Bortoli, Renzi "non può pensare di far tutto da solo". Inoltre c'è quel "sospetto diffuso", ossia che "alcuni ministri siano stati scelti per non far ombra al premier. La competenza appare un criterio secondario. L'esperienza un intralcio, non una necessità". Secondo il direttore, "la muscolarità tradisce a volte la debolezza delle idee, la superficialità degli slogan. Un profluvio di tweet non annulla la fatica di scrivere un buon decreto". E ancora: "Circondarsi di forze giovanili è un grande merito. Lo è meno se la fedeltà (diversa dalla lealtà) fa premio sulla preparazione, sulla conoscenza dei dossier. E se addirittura a prevalere è la toscanità, il dubbio è fondato". Massoneria - La tirata anti-Renzi sulla prima del Corsera prosegue: "Il marketing della politica se è sostanza è utile, se è solo cosmesi è dannoso". Dunque altre badilate al premier: "Le controfigure renziane abbondano anche nella nuova segreteria del Pd, quasi un partito personale, simile a quello del suo antico rivale, l'ex Cavaliere". E secondo De Bortoli, "qui sorge l'interrogativo più spinoso. Il patto del Nazareno finirà per eleggere anche il nuovo presidente della Repubblica, forse a inizio 2015. Sarebbe opportuno conoscerne tutti i reali contenuti. Liberandolo da vari sospetti (riguarda anche la Rai?) e, non ultimo, dallo stantio odore di massoneria". Accuse neppur troppo velate. Troika - Dopo averlo triturato, il direttore rivolge i suoi auguri al premier, "auguriamo a Renzi di farcela - scrive - e di correggere in corsa i propri errori". Secondo De Bortoli "non può fallire perché falliremmo anche noi". Infine il "consiglio": "Quando si specchia al mattino, indossando una camicia bianca, pensi che dietro di lui c'è un Paese che non vuol rischiare di alzare nessuna bandiera straniera (leggi troika). E tantomeno quella bianca. Buon lavoro, di squadra", conclude un mai tanto velenoso de Bortoli.

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