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Paolo Becchi contro Federica Mogherini: "Da rimuovere subito, perché non garantisce gli interessi dell'Italia"

Giulio Bucchi
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A dire il vero, una cosa la sa fare: la bella statuina. Per carità, anche a danni non è messa male, ma la sua specialità è quella di stare zitta e non saper fare nulla. Stiamo parlando di Federica Mogherini, l'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la sicurezza, cioè il ministro degli esteri dell'Ue. Indicata da Renzi nel 2014, la Mogherini è espressione del Partito Democratico all'interno della Commissione europea. Non ha mai brillato né in iniziative né in decisionismo politico (sulle sanzioni alla Russia, ad esempio, ha aderito incondizionatamente), ma l'ultima cosa che ha combinato la dice lunga sulla sua inattitudine a rappresentare l'Italia all'interno del governo dell'Unione. Leggi anche: La Mogherini non risponde, i giornalisti italiani la umiliano così Pochi giorni fa, mercoledì 13 giugno, durante una conferenza stampa in Commissione europea sul tema della sicurezza, la signora Mogherini si è rifiutata di rispondere ad una domanda posta da un giornalista del Foglio sui 629 migranti della nave Aquarius. Il suo portavoce ha rimproverato il giornalista italiano che la domanda non era attinente al tema ed ha passato la parola ad altro giornalista. Da cornice il volto imbarazzato della Mogherini, che è rimasta letteralmente muta. Non vogliamo commentare la notizia, che già di per sé ha fatto il giro del mondo, ma evidenziare la gravità della situazione. L'Italia, sul tema dell'immigrazione, è stata lasciata sola dall'Ue. Stando alle dichiarazioni choc di Emma Bonino di circa un anno fa, Renzi avrebbe dato addirittura la piena disponibilità italiana ad accogliere l'intero flusso migratorio in cambio - forse - dello zero virgola di deficit. Oggi la musica è cambiata. Il nuovo governo italiano, retto dal triumvirato Conte-Salvini-Di Maio, sta adottando una politica completamente diversa bloccando gli sbarchi sulle coste italiane da parte delle Ong. Ciò allo scopo di infliggere un colpo mortale al business dell'immigrazione e coinvolgere in tal modo anche gli altri Paesi Ue nell'accoglienza. La Mogherini non può esserci d'aiuto, sia perché espressione di Renzi e del Pd, oggi all'opposizione, sia perché l'attuale politica sui migranti posta in essere dal nuovo governo italiano va in senso completamente opposto a quanto avvenuto negli ultimi anni. L'Italia avrebbe quindi bisogno in sede europea di un Alto rappresentante per gli affari esteri e la sicurezza che coadiuvi il nostro Paese a tutelare i confini nazionali e spinga l'Ue a farsi carico del peso dei flussi migratori. La Mogherini non è adatta, bisogna sostituirla. Proporre una mozione di censura – cioè un voto di sfiducia - equivarrebbe a perdere tempo, anche perché i Trattati richiedono una maggioranza impossibile da raggiungere, cioè i 2/3 dei voti espressi purché il risultato finale non sia inferiore alla maggioranza dei membri che compongono in Parlamento europeo. Un cappio al collo che blinda i membri della Commissione al cospetto del controllo politico da parte dell'Europarlamento. E allora dovrà essere il governo italiano, con l'appoggio dei parlamentari europei di Lega e M5S, a chiedere ufficialmente le dimissioni di Madame Silence da membro della Commissione. Proporre la mozione di censura potrebbe semmai servire a creare una pressione politica che induca la Mogherini a rassegnare spontaneamente le proprie dimissioni. È pur vero che tra meno di un anno si vota per il rinnovo del Parlamento europeo, ma è altrettanto vero che la nuova Commissione non si insedierà prima di ottobre/novembre del 2019, quindi occorre fare presto se non vogliamo continuare a tenerci il "nemico" a Bruxelles per altri 18 mesi. L'establishment fa fatica a comprenderlo, ma le elezioni in Italia del 4 marzo hanno suonato la squilla del cambiamento anche in Europa. di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

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