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Molestie sessuali, Sandra Milo: "Ai miei tempi era peggio, il mio fondoschiena toccato da migliaia di uomini"

Giulio Bucchi
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Le molestie sessuali sulle donne nel mondo del cinema? "Ci sono sempre state e ai miei tempi, negli anni '60 e '70, era anche peggio di oggi". A dirlo è Sandra Milo, attrice e musa di Federico Fellini, sulla cui vita Giorgia Wurth ha realizzato un documentario, Salvatrice (il vero nome dell'attrice è Salvatrice Elena Greco, nata a Tunisi nel 1933), che sarà proiettato domani alle 21.30 al Maxxi nella sezione Riflessi alla Festa del Cinema di Roma. "Non è certo una novità che gli uomini molestino le donne - racconta la Milo -, accade nel cinema come in ogni altro ambiente di lavoro. Ma una donna può sempre dire di no. Se non lo fa spesso è perché le fa piacere, c'è un po' di vanità". Oggi fioccano le denunce, soprattutto in America. Il caso del mega-produttore Harvey Weinstein, accusato di abusi da decine di attrici e donne tra cui anche l'italiana Asia Argento, ha scoperchiato il vaso di Pandora. Secondo la Milo il motivo è legato al "riscatto di un dolore, c'è una rivendicazione per un passato dolente" e le donne "dovevano farlo da secoli". L'attrice, che scherzando dice che il suo fondoschiena è stato "toccato da migliaia di uomini", ricorda che ai suoi tempi era molto peggio di oggi: "Ci provavano sempre e ci provavano tutti. Qualche volte ci stavi e qualche volta dicevi di no: funzionava così".  Sul fatto di essere apprezzata per le sue forme, l'attrice spiega che il sentimento è duplice e contrastante: "Da una parte ti senti offesa perché sei apprezzata per qualità di cui non hai merito. Al contempo però - aggiunge - ti senti anche un pochino lusingata". Poi lancia una frecciata contro "chi dice di essere stata molestata da un produttore e poi ci fa tre film: dovevi denunciarlo subito e non guardarlo più in faccia, non continuare a lavorare con lui", aggiunge.

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