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Artigiano strangolato dalla crisivende il suo rene per 30 mila euro

La somma serve per sanare i debiti della sua azienda

Nicoletta Orlandi Posti
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Trenta mila euro basterebbero a salvare la sua attività. Ma le banche non lo aiutano, né le associazioni che dovrebbero tutelare gli "strozzati" della crisi e così disperato è pronto a vendere il suo rene per sanare i suoi debiti. E' l'ennesima storia della disperazione di un artigiano stritolato dalla recessione quella raccontata dal "Gazzettino". L'uomo, un vicentino di 40 anni, gode di ottima salute, ma è pronto a vivere il resto della sua vita da invalido pur di salvare il suo lavoro di artigiano e la sua famiglia.  "Il mio calvario è iniziato poco meno di due anni fa", rivela, "sembrava una cosa risolvibile nel giro di un paio di mesi poi invece la situazione è precipitata, la crisi si è acuita, da sette mesi non lavoro se non saltuariamente e le entrate troppo scarse non mi permettono di far fronte alle necessità della mia famiglia". Sono 7 mesi che non riesce a uscire da questa situazione: "Con il lavoro completamente fermo", racconta al Gazzettino, "ho chiesto aiuti, ho bussato a tutte le porte, nessuna associazione neanche quella di categoria può farmi da garante, perché non sono finanziabile dalle banche anche se la somma che mi servirebbe è di 30.000 euro". L'artigiano dice di aver riflettuto molto prima di mettere l'annuncio con il quale offre una parte del suo corpo giungendo alla conclusione che con un solo rene si può vivere anche se in modo controllato e certamente non più come nella prima parte della sua vita. «Forse se trovo l'acquirente serio riuscirò a rimettere in ordine la mia vita, ad avere una base per far ripartire il mio lavoro, capisco le difficoltà di salute a cui mi espongo, ma non sarà sicuramente peggio della situazione che vivo ora

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