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25 aprile, i partigiani fanno fuori Alemanno e Polverini

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L'Anpi non invita alla consueta manifestazione di commemorazione le istituzioni. Scoppia la polemica

Nicoletta Orlandi Posti
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"La festa della Liberazione è aperta a tutti gli antifascisti e i democratici" e loro, Gianni Alemanno e Renata Polverini, non sono ritenuti tali dai partigiani dell'Anpi che ogni anno organizzano la manifestazione del 25 aprile. Glielo hanno detto chiaro e  tondo, viste anche le contestazioni che hanno ricevuto lo scorso anno sul palco allestito a porta San Paolo. Il sindaco di Roma e il presidente della Regione Lazio, però non hanno gradito: "Bisogna smettere di pensare che chi milita da una parte o dall'altra ha l'esclusiva sulla storia - ha commentato la Polverini invocando l'intervento del Capo dello Stato - il sangue è stato versato da tutti e chi ha versato il sangue è anche il mio sangue e di quelli che mi hanno votato". Da parte sua Alemanno si è detto "dispiaciuto" confermando però la sua presenza alle cerimonie istituzionali. "La cosa più negativa in tutto questo - afferma - è che ancora una volta per il 25 Aprile, invece di essere un momento di unità e di forza per la nostra Nazione attorno ai valori di libertà e democrazia, si trova il modo di fare polemiche e divisioni". E' vero la Liberazione è di tutti ma gli inviti li fanno i partigiani. E loro nell'annunciare il corteo di Roma, che partirà alle 9 dal Colosseo, hanno puntato l'indice contro la sequenza di aggressioni di matrice neo fascista registrate nella Capitale. L'Anpi se l'è segnata l'assenza "ingiustificata" alla cerimonia per il funerale del partigiano Rosario Bentivegna, medaglia d'argento al valor militare, organizzata in Provincia e non ha certamente gradito le polemiche e l'uscita dall'Aula Giulio Cesare dei rappresentanti del Pdl durante il minuto di silenzio in onore di Sasà.  

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