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La Juventus degli antipaticie orgogliosi di esserlo

Andrea Agnelli e Antonio Conte

L'ultimo iscritto al club è il mister a tempo, Carrera: "Antipatico e vincente". Proprio come Conte, Agnelli e Nedved: un marchio di fabbrica bianconero?

Andrea Tempestini
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L'ultimo a iscriversi volontariamente al registro degli "antipatici" è il tecnico a tempo, Massimo Carrera: "Preferisco essere definito un antipatico vincente piuttosto che un simpatico perdente", ha spiegato nella conferenza stampa a Vinovo che precede il match di campionato tra Juventus e Udinese. Una dichiarazione che pare ispirata dal suo numero uno, quell'Antonio Conte sospeso per l'affaire calcioscommesse che proprio nei giorni della tempesta aveva dichiarato: "Sono antipatico perché vincente", per poi rincarare affermando di essere stato squalificato da un "giudice tifoso". Poi c'è il presidente, Andrea Agnelli, attorno al quale i tifosi sono compatti esattamente come lo sono i tifosi avversari nel ritenerlo il più "antipatico" della serie A (tempo fa Agnelli e il dirigente Pavel Nedved spiegarono di essere contenti per il fatto che la Juve fosse tornata "antipatica", poiché significa che è tornata vincente). Insomma, la Juventus è una squadra "antipatica" e orgogliosa di esserlo (e quanto recentemente accaduto nell'affare Berabtov, soffiato in extremis alla Fiorentina prima del suo "niet" al bianconero, certo aiuta a costruire questa reputazione).

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