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Coronavirus, Sergio Mattarella e il dubbio di Farina: "Perché il Colle non si muove?"

Renato Farina
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Giuseppe Conte agisce, confusamente e per raptus, ma si muove. La domanda è: perché il capo dello Stato in una situazione di emergenza si muove come una chiatta sulla morta gora? D' accordo, ha detto parole profonde e con volto sereno al popolo. La nostra Costituzione assegna al presidente della Repubblica poteri che non hanno quelli della Germania e di Israele, e neppure la Regina del Regno Unito. In questo la nostra Carta ha rilevato i poteri che lo Statuto Albertino assegnava al Re, abbastanza anomali rispetto alla blanda armonia parlamentare.
Cossiga, ma anche - e costoro in modo discutibile - Scalfaro e Napolitano, in tempeste meno turbinose di questa, hanno plasmato compagini governative e trasmesso loro direttive in grado di reggere i marosi della storia.

 

 

Nello sconquasso di sentimenti e di incertezze che afferrano per il bavero gli italiani, di qualunque idea politica, è intollerabile una guida esecutiva - da Palazzo Chigi in giù - priva di solidità e competenza, che sin dai primi giorni di crisi sanitaria ha palesato una totale assenza di consapevolezza di quanto ci stesse cadendo addosso. A una simile rabberciata scialuppa, persino costituzionalmente accettabile ad agosto, nessun ragionevole padre di famiglia affiderebbe oggi i suoi figli per la loro salvezza. E allora com' è possibile che sia lasciata dal Colle al suo destino di potere che per noi coincide con la sciagura?

 


Non ce lo spieghiamo. Conte è un intoccabile? Non ci pare abbia ricevuto il sigillo dallo Spirito Santo. Esiste il tempo in cui il capo dello Stato deve afferrare con determinazione le leve a disposizione. Se mai ce ne fu uno, è questo. Il nostro sommesso auspicio è che convochi le forze di maggioranza e opposizione, esamini una via d' uscita che non umili nessuno, metta davanti i leader politici alle necessità indifferibili che impongono un tragitto unitario, con una personalità di alta autorità e competenza, che assembli una squadra che li coinvolga, nel pieno quadro dei canoni democratici e repubblicani di salvezza della nazione.

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