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Vittorio Feltri su Donald Trump: "Disprezzato dalla stampa progressista, significa che vincerà"

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Undici parole, quelle scelte da Vittorio Feltri, per scrivere l'imminente futuro degli Stati Uniti. Si parla, va da sé della contesa presidenziale tra Donald Trump e Joe Biden: l'onda blu dei democratici, infatti, non l'ha vista nessuno. Giochi apertissimi, deciderà il voto per posta. Nel frattempo, il caos, con Trump che si auto-proclama vincitore promettendo ricorsi alla Corte Suprema e lo staff di Biden che risponde affermando di aver dato mandato ai propri legali per difendersi dalle accuse di "brogli" già sollevate dal tycoon. Me, come detto, il direttore di Libero ha le idee chiare circa come andrà a finire negli States: "Trump è troppo disprezzato dalla stampa progressista mondiale. Significa che vincerà", taglia cortissimo il direttore.

 

Già, il disprezzo progressista è unanime. Basti pensare alle sparate di Alan Friedman di poco fa in televisione: il politologo ha bollato Trump come "dittatore da Bielorussia" e ha chiesto ai telespettatori di "pregare per la democrazia". Addirittura. Ma la democrazia sta semplicemente facendo il suo corso. Un corso che potrebbe sorprendere e sovvertire tutti (o quasi) i pronostici della vigilia. Anche Nadia Urbinati, autorevole professoressa della Columbia University, infatti ha spiegato che, secondo lei e in base agli ultimi dati, vincerà Donald Trump. Proprio come profetizza Feltri, seppur muovendosi da presupposti differenti.

 

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