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Ucraina, Vittorio Feltri: se la attacchi, la Russia vince sempre. "Non facciamo idiozie con Vladimir Putin"

Vittorio Feltri
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Per cominciare sorvolerei sui motivi del conflitto annunciato in Ucraina, che merita un piccolo approfondimento che faremo tra poco. Si dà il caso che coloro che hanno combattuto contro la Russia abbiano sempre rimediato sconfitte brucianti. Il primo a buscarle di brutto fu Carlo XII contro l'Impero di Pietro il Grande. Rimediarono lui e i suoi eserciti botte da orbi. Poi fu la volta di Napoleone, che non era un tipo disorganizzato eppure fu battuto dai colbacchi e fu costretto a tornarsene a casa incerottato e con le pive nel sacco, sorvolando su migliaia di morti ammazzati. Il più impavido, o più cretino, dipende dai punti di vista odi svista, fu Hitler con la complicità di Mussolini, altro fesso che tentò velleitariamente di invadere la steppa e dintorni subendo una immensa figura di palta. I fatti storici sono questi e bisogna tenerne conto, facendo tesoro degli insegnamenti che hanno fornito.

 

 

In base ai precedenti ricordati consigliamo a Biden (detto Rimbambiden) di non essere un ganassa e di non sfidare Putin che è pronto a fargli un mazzo così. Rammento che le guerre non piacciono a nessuno, ma tutti le combattono, specialmente l'America, la quale da quando esiste è sempre stata in battaglia contro qualcuno anche se non ha mai vinto uno scontro, se si esclude la seconda lotta armata mondiale. Prima di fare a botte con Putin, gli Stati Uniti dovrebbero riflettere sull'esito dei numerosi scontri che li hanno visti sconfitti e umiliati. La Russia è un colosso militare e non fosse che per questo andrebbe rispettata, anzi temuta.

Purtroppo però è noto che gli americani sono bauscia e si credono imbattibili pur non essendo tali. Nel caso, spero improbabile, di uno scontro a cannonate tra cowboy e cosacchi sappiamo già come andrebbe a finire, con il trionfo dei secondi. Pertanto invitiamo gli occidentali alla prudenza, rammentando loro che sono predisposti a farsi prendere a schioppettate.

 

 

Infine una riflessione cui ne seguirà un'altra. Nel 1962, se non sbaglio, l'allora padrone di Washington, Kennedy, inviò numerose forze armate verso Cuba per scoraggiare l'Unione Sovietica a installare una linea di fuoco nei pressi dell'Isola che avrebbe minacciato gli Usa. Cosicché i russi furono costretti a ritirarsi tra gli applausi di mezzo mondo. Il presidente, che poi fu assassinato, venne esaltato come un eroe. Ebbene, oggi Putin agisce allo stesso modo di Kennedy: la Ucraina è circondata da mezzi militari della Nato che distano 500 chilometri da Mosca e ciò è poco rassicurante per il presidente russo, il quale pertanto reagisce con forza. Allora, quando l'America a Cuba si comportò come abbiamo detto, venne elogiata; adesso che il capo del Cremlino fa la stessa cosa è giudicato un usurpatore. Due pesi e due misure sono inaccettabili.

Seconda e ultima riflessione. L'Italia è preoccupata ma aderisce alle sanzioni europee contro la Russia sul piede di guerra. Così facendo rischia di non ricevere più gas da quel Paese in subbuglio. Le ritorsioni in campo internazionale sono all'ordine del giorno. Noi già siamo in crisi per l'energia perché da idioti abbiano rinunciato a produrla. Se ci poniamo in condizioni di non poterla neanche acquistare all'estero, che fine faremo? Senta Draghi, almeno lei non faccia pirlate.

 

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