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Ocse, colpo mortale a Salvini e Di Maio: "Economia in stallo". Ordine: smontare Quota 100 e reddito

Giulio Bucchi
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Un'Italia la cui economia è "in stallo", il cui tenore di vita è fermo allo stesso livello del 2000, con il Pil che nel 2019 crescerà del -0,2% e dove servono "riforme di ampia portata". È una fotografia fortemente negativa quella scattata dall'Ocse nel suo rapporto sull'economia italiana, che boccia le principali misure gialloverdi. Quota 100, per l'organizzazione guidata da Angel Gurria, è da "abrogare" perché "rallenterà la crescita nel medio termine, riducendo l'occupazione tra le persone anziane e, se non applicata in modo equo sotto il profilo attuariale, accrescerà la diseguaglianza intergenerazionale e farà aumentare il debito pubblico". Mentre il reddito di cittadinanza "rischia di incoraggiare l'occupazione informale e di creare trappole della povertà" e in ogni caso la sua efficacia "dipenderà in misura cruciale da sostanziali miglioramenti dei programmi di formazione e ricerca di lavoro". La condizionalità che i trasferimenti siano subordinati a patti d'inclusione sociale e di occupazione ben concepiti e monitorati "è essenziale" per l'Ocse, che sottolinea anche come "l'introduzione di un sistema di assistenza ai lavoratori e l'abbassamento delle prestazioni del reddito di cittadinanza a circa il 70% della linea di povertà relativa (il 50% del reddito medio nazionale equivalente) contribuirebbe ad accrescere l'occupazione, in particolare nelle regioni in ritardo di sviluppo, proteggendo le famiglie dalla povertà". Giudizio negativo anche per le politiche di sviluppo regionale che devono essere "più efficaci" con fondi che vanno sommati e non sostituiti alle spese ordinarie. La pubblica amministrazione, si legge, "deve fornire un livello più omogeneo di servizi essenziali in tutto il Paese". E suggerisce "l'elaborazione e l'attuazione di standard minimi per i servizi erogati dalle amministrazioni subnazionali, quali politiche attive per il mercato del lavoro o la gestione dei rifiuti" che costituirebbero un passo nella giusta direzione. Inoltre "una gestione più efficace delle aree metropolitane consentirebbe di migliorare l'economie di agglomerazione e rafforzare il ruolo delle aree metropolitane come motori per la crescita verde". Tra le raccomandazioni dell'Ocse c'è dunque quella di "elaborare un programma pluriennale di riforme istituzionali, economiche e sociali e non abrogare le importanti misure adottate negli ultimi anni" e "accrescere la credibilità di bilancio stabilendo un piano di bilancio a medio termine nel quadro del Patto di Crescita dell'Unione Europea, mirato all'aumento costante dell'avanzo primario". Dal punto di vista fiscale, il suggerimento è anche quello di "continuare a migliorare l'adesione spontanea all'obbligazione tributaria ed evitare i condoni fiscali ripetuti, abbassare la soglia massima per i pagamenti in contanti. Abolire le spese fiscali non adeguatamente mirate o che presentano obiettivi obsoleti, continuare a migliorare il coordinamento tra gli enti dell'amministrazione fiscale". E ancora "creare, come previsto, un'unità di supporto tecnico per gli investimenti pubblici" e "semplificare gli aspetti più complessi del codice degli appalti pubblici, preservando però i poteri dell'autorità anticorruzione". Ancora, tra i suggerimenti c'è quello di "offrire più posti di qualità per l'assistenza all'infanzia a un costo basso rispetto agli stipendi medi, privilegiando le regioni con un tasso di occupazione femminile basso", ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori a basso reddito e la partecipazione del secondo coniuge alla vita attiva attraverso la diminuzione dei contributi sociali a carico del datore di lavoro e mediante riforme fiscali e previdenziali, mantenendo però la progressività del sistema d'imposizione", e abbassare e ridurre progressivamente nel tempo le prestazioni del Reddito di Cittadinanza e introdurre un sussidio per i lavoratori occupati a basso reddito per incoraggiare i beneficiari a cercare un impiego nel settore formale".

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