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Digital economy e prospettive di sviluppo dell'economia mondiale

Clelia Buccico

lucio lucianelli
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NAPOLI - “Uno dei temi fiscali più complicati del nostro tempo è come attuare una giusta imposizione degli “utili mondiali” dei gruppi transnazionali e, in particolare, la ricchezza generata a livello globale dalle imprese multinazionali digitali attraverso il web, conseguita ‘da remoto', senza alcuna necessità di operare – personalmente e/o materialmente – nei singoli Stati in cui si sviluppa il mercato.  Il vero interrogativo è capire ‘chi può tassare'. In altri termini, il problema fondamentale è quello di comprendere come ripartire la potestà impositiva tra i vari Stati per tassare correttamente questa ricchezza nascente da fattori produttivi differenti e dislocati in luoghi diversi del mondo”. Lo ha detto Clelia Buccico, presidente della Fondazione Odcec di Napoli presentando la XVIII edizione di “Spring in Naples” che si terrà venerdì 17 maggio dalle ore 9,00 nella sala conferenze dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Vincenzo Moretta. “Quindi, il tema che si pone oggi - ribadisce la professoressa Buccico - è esclusivamente quello di stabilire a chi spetta tassare questa enorme ricchezza prodotta, che si dimostra, come ben definita da alcuni, del tutto “apolide”. Ed è qui che il forte conflitto tra gli interessi dei singoli Stati impedisce di trovare soluzioni soddisfacenti al problema”. “Le maggiori problematiche che interessano l'attuale sistema fiscale - ha sottolineato Moretta - riguardano l'incapacità delle norme di garantire una corretta tassazione, a causa dell'evoluzione che ha interessato i modelli di business: oggi il sistema non è equo e non c'è parità di condizioni a causa della dematerializzazione che non ha frontiere e il gettito degli Stati subisce sostanziose perdite, infatti a causa delle lacune dei vigenti sistemi fiscali, considerati non più idonei nell'epoca attuale, le società del digitale sono state in grado di porre in essere comportamenti elusivi, con la conseguente perdita di gettito per i maggiori Stati in cui queste operano”. Il cambiamento è stato radicale: attualmente 9 delle 20 società più importanti al mondo per capitalizzazione di mercato sono digitali, rispetto a 1 su 20 dieci anni fa. La sfida consiste nello sfruttare al meglio questa tendenza, garantendo nel contempo che anche le imprese digitali contribuiscano la loro giusta quota di tasse. Diversamente esiste un rischio reale per le entrate pubbliche degli Stati membri: attualmente le imprese digitali sono soggette a un'aliquota fiscale media effettiva pari alla metà di quella dell'economia tradizionale nell'UE. In base ai dati della Commissione europea, negli ultimi sette anni la crescita media annua dei ricavi delle principali imprese digitali è stata del 14% circa, contro il 3% per le società del settore informatico e delle telecomunicazioni e lo 0,2% per le altre multinazionali. La diffusione delle tecnologie digitali è responsabile di quasi un terzo dell'aumento della produzione industriale complessiva in Europa. All'incontro interverranno Michele De Tavonatti (presidente Odcec Brescia), Giuseppe Paolisso (Rettore Università degli Studi della Campania), Massimo Miani (presidente del Cndcec), Maro Nussi (Aipdt), Giovanna Alessio direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate), Virginio Pomponi (comandante regionale Campania della Guardia di Finanza), Piergiorgio Ridella (direttore regionale dell'Agenzia dell'Entrate Riscossione Campania), Roberto Schiavolin (università degli studi di Padova), Cesare Glendi (professore emerito dell'Università di Parma), Salvatore Tramontano (consigliere Odcec Napoli), Stefano Fiorentino (Università degli studi di Salerno), Gianluigi Bizioli (Università degli studi di Bergamo), Maurizio Logozzo (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Maria Pierro (Università degli studi dell'Insubria), Franco Roccatagliata (Commissione Europea), Giuseppe Corasaniti  (Università degli studi di Brescia), Roberto Schiavolin (Università degli studi di Padova), Alessandro Giovannini (Università degli studi di Siena), Achille Coppola (segretario nazionale dei commercialisti), Raffaele Perrone Capano (Università degli studi di Napoli “Federico II”), Paola Coppola (Università degli studi di Napoli “Federico II”), Immacolata Vasaturo (consigliere – tesoriere dell'Odcec di Napoli), Alberto Perani (presidente Fondazione economico giuridica degli studi di Brescia), Pasquale Saggese (Ricercatore Fondazione nazionale commercialisti), Francesco Rinarelli (segretario generale Camera di Commercio italiana in Giappone), Giorgio De Giorgi (Odcec Milano), Stefano Ducceschi (commissione di studi Odcec Napoli), Salvatore Rossitto (Agenzia delle Dogane Napoli 2), Lara Tricerri (Lest, partner commerciale la Camera di Commercio italiana in Giappone), Egidio Filetto (presidente Commissione Fiscalità internazionale). Il simposio di fiscalità internazionale e comunitaria è stato promosso da Odcec di Napoli, Consiglio Nazionale dei Commercialisti, l'Odcec di Brescia, l'associazione italiana dei professori di diritto tributario, l'Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

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