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Tasi e Imu, Confedilizia: "Se il governo alza le aliquote, sarà stangata sugli affitti"

Sforza Fogliani: "Vogliono portare la soglia di tassabilità a 3,5 e 11,6 per mille per trovare i soldi per le detrazioni. Ma così i canoni potranno salire per legge"

Giulio Bucchi
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Se il governo alzerà e aliquote su prime e seconde case della Tasi, sarà stangata anche sugli affitti. A lanciare l'allarme è il presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani secondo cui c'è la concreta possibilità che l'esecutivo, accogliendo la proposta del ministro Graziano Delrio, apra la porta all'aumento dei canoni dei contratti di locazione come previsto dall'apposito decreto ministeriale. "Sul tavolo del governo - afferma Sforza Fogliani - c'è il possibile aumento della soglia massima di tassabilità della Tasi che salirebbe dal 2,5 al 3,5 per mille sulle prime case e dal 10,6 all'11,6 per mille sulle seconde". Tutto questo per fare cassa e trovar i fondi necessari per l'introduzione delle detrazioni: un cul de sac per non rendere la Tasi un fac simile dell'Imu, con la beffa di essere più cara e con meno "sconti" alle famiglie. "Non è ancora arrivata alcuna smentita, neppure durante la conferenza stampa del presidente del Consiglio di fine anno sul fatto che il governo abbia accettato la proposta del ministro Delrio - prosegue il presidente di Confedilizia -. Fatti i calcoli, questi nuovi aumenti, aggiunti a quelli della legge di stabilità, configurano la condizione richiesta per l'aumento dei canoni dei contratti di locazione concordati previsto dall'apposito decreto ministeriale. Analogamente per il Ccnl dei dipendenti dalla proprietà edilizia che Confedilizia stipula e i cui salari sono stati stabiliti prima di questi nuovi aumenti della fiscalità immobiliare". Un cul de sac, si diceva, in cui il governo sembra volersi infilare da solo. Perché, avvverte Sforza Fogliani, le alternative per evitare alle famiglie (per di più quelle meno forti, perché non proprietarie) una nuova beffa esistono: "Ci sono risorse disponibili per 500 milioni all'anno (calcolati dalla commissione Ceriani) in una sacca di privilegio per il trattamento fiscale di una speciale specie di società immobiliari, per le cooperative immobiliari e per fondi immobiliari bancari. A queste risorse potrebbero aggiungersene altre con una piccola diminuzione delle agevolazioni per 36 miliardi di cui godono le imprese, agevolazioni calcolate dal rapporto Giavazzi e dichiarate nello stesso eliminabili per 10 miliardi".

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