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Pensioni, ecco l'anno di nascita che ti condanna: la stangata, per chi l'assegno diventerà un miraggio

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Con la fine di Quota 100 si aprono diverse questioni in merito al quando coloro che sono nati nel 1960 potranno andare in pensione. Se passasse Quota 104 mobile potranno lasciare il lavoro nel 2024, vale a dire a 64 anni durante i quali devono aver maturato 40 anni di contributi. Altrimenti l'età potrebbe alzarsi ancora e si potrebbe arrivare a 67 anni di età, in alternativa, a seconda del sesso, 41 o 42 anni e 10 mesi di attività. Questi i conti che il Giornale fa sulla questione pensioni, argomento tra i più dibattuti nell'attuale situazione politica.

 

 

 

"Con la Legge Fornero i lavoratori maggiormente penalizzati sono stati quelli nati nel 1953. Rischiano la stessa sorte, a causa della fine di Quota 100, quelli nati nel '60. Si trovano in una situazione migliore coloro i quali sono nati nel '58 e nel '59 perché tra questi chi non è andato via con Quota 100 è solo perché a oggi non ha raggiunto i 38 anni di contributi. Ora però solamente chi è nato nel '58 potrebbe andare via ugualmente nel 2022 a 64 anni e 38 di contributi grazie a Quota 102. Chi è nato nel '59 dovrebbe comunque attendere il 2023, dunque fino a 64 anni e 39 di contributi con Quota 103", scrive il Giornale.

 

 

 

Con l'ultima ipotesi di Quota mobile il prossimo anno potrebbero uscire solamente coloro che già avevano l'età per Quota 100 quest'anno ma non ancora i contributi (nel 2022 64 anni di età e 38 di contributi, nel 2023 64 anni di età e 39 di contributi oppure nel 2024 64 anni di età e 40 anni di contributi), E non quelli che avevano i contributi ma non l'età cioè i nati nel '60 che hanno 40 anni di contributi. Dovrebbero essere confermate l'Ape sociale e l'Opzione donna. Non si tratta di un regalo dello Stato dal momento che verrebbe decurtato loro il 25-30 per cento della pensione.

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