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Carburante, rincari-choc: inchiesta in Procura. E si muove Salvini

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Dopo la cancellazione dello sconto per il carburante, il prezzo di benzina e diesel sta salendo in modo folle. Ingiustificato. Infatti il costo del diesel in autostrada si avvicina spaventosamente a 2,5 euro litro, mentre la benzina è di poco sotto ai 2,4 euro per litro. Inoltre, vengono segnalate clamorose e ingiustificabili differenze di prezzo tra pompa e pompa. Insomma, si allunga sempre più corposa l'ombra della speculazione, come se la congiuntura economica in sé non fosse già sufficientemente ingestibile.

Ed è in questo contesto che per evitare fenomeni speculativi, o meglio per stanarli, la procura di Roma ha aperto un'indagine sui rincari, compresi quelli relativi al prezzo del carburante, il tutto sempre in un fascicolo che mira ad individuare eventuali speculazioni. Un'inchiesta che mira a verificare ragioni dell'aumento dei prezzi ed eventuali responsabilità. Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-fiunanziaria della Guardia di Finanza di Roma. L'iniziativa ricalca in un qualche modo quella del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, lo scorso dicembre, quando diede mandato alle Fiamme Gialle di monitorare la situazione alle pompe. 

Sulla vicenda dei rincari-carburante, punta i riflettori anche Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e vicepremier. "Sulle accise parleremo con il presidente del Consiglio. Sicuramente c'è della speculazione in corso sulla benzina, ed è bene che la Finanza faccia dei controlli", ha rimarcato il leader della Lega parlando con i giornalisti in prefettura a Como, a margine di un incontro con i sindaci del lago. "Non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,70 euro e altri a 2,40. Evidentemente c'è qualcuno che fa il furbo. Porterò il ragionamento a livello di governo", ha concluso Matteo Salvini.

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