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Kenya, attacco islamico ai cristianiGranate lanciate durante la messa

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Due commando hanno preso di mira la cattedrale di Garissa e un'altra chiesa:17 morti e 50 feriti

Nicoletta Orlandi Posti
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    Ancora violenza e morte contro i cristiani in Africa. A due settimane dalla strage nelle chiese in Nigeria (12 morti), a finire sotto attacco è la comunità keniota. Ieri due luoghi di culto a Garissa, nel nord-est del Paese, sono stati presi di mira da due commando armati con mitra e granate. Il bilancio delle stragi è gravissimo: le cifre parlano di 17 morti e circa 50 feriti, 10 dei quali molto gravi.  I raid quasi simultanei hanno preso di mira la cattedrale cattolica della città e una chiesa appartenente alla congregazione Africa Inland Indipendent Church (Aic) durante la messa domenicale.  Un commando di due terroristi incappucciati ha lanciato due granate all'interno della cattedrale, ma solo una è esplosa. I morti e gran parte dei feriti si sono registrati nella chiesa della congregazione Aic dove altri cinque miliziani hanno esploso colpi d'arma da fuoco sui fedeli: 10 di loro sono deceduti sul colpo e altri sei mentre venivano portati in ospedale. In entrambi i casi sono stati disarmati i poliziotti schierati di guardia dopo gli attentati contro le chiese degli ultimi mesi. "Orrore e preoccupazione", sono questi i sentimenti espressi dal portavoce della Santa Sede, padre Federico  Lombardi sugli attentati in Kenya. "I sanguinosi attentati  nella città di Garissa, contro due chiese cristiane, fra cui la cattedrale cattolica, nel corso delle riunioni di celebrazione e preghiera domenicali sono un fatto orribile e molto preoccupante", ha detto Lombardi, denunciando che "l'attacco ai cristiani riuniti la domenica nei loro luoghi di culto" sembra che "fra i gruppi terroristi sia diventato un metodo considerato particolarmente efficace per la diffusione dell'odio e della paura". Nessun gruppo ha finora rivendicato la responsabilità dell'attentato, ma le autorità puntano ancora una volta il dito contro i miliziani islamici somali di al Shabaab.    

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