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Vaticano, il cardinale Angelo Scola parla dell'arrivo di Papa Francesco: "Un vero colpo allo stomaco"

Gino Coala
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All'ultimo conclave, quello dopo le dimissioni di Benedetto XVI, il cardinale Angelo Scola era tra i favoriti, finché non c'è stata l'elezione di Mario Bergoglio, contro ogni pronostico. Al Corriere della sera, il vescovo di Milano ha ammesso di aver vissuto bene quella mancata elezione: "Non ho mai creduto alla possibilità di diventare Papa. E quindi non ho sofferto per questo motivo. Devo ammettere però che, sulla base di quel che hanno scritto i giornali, io ho subito una certa emarginazione. Dopo il Conclave - ha aggiunto nel libro-colloquio con l'inviato di Avvenire, Luigi Geninazzi - sono stato considerato l'avversario che ha perso la sfida con Bergoglio, il cardinale nostralgico dei Papi precedenti, l'uomo del passato. E questo ovviamente non mi ha fatto piacere". Leggi anche: Ponte Morandi, l'appello di papa Francesco per le vittime e gli sfollati L'arrivo di Papa Francesco ha indubbiamente scardinato tante convenzioni e quella "normalità" legata al Pontificato: "Il comparire di un Papa come Francesco è stato un salutare colpo allo stomaco che lo Spirito Santo ci ha assestato per svegliarci". Però individua "una cosa che accomuna molti detrattori e anche tanti ammiratori di Papa Francesco: lo squilibrio del giudizio. I primi sono arrabbiati perché Francesco non dice quel che pensano loro. I secondi si ritengono soddisfatti perché Francesco direbbe quel che loro hanno sempre detto e pensato in questi ultimi cinquant' anni che avrebbero visto il tradimento del Concilio Vaticano II, solo adesso finalmente e pienamente applicato. Le cose non stanno in questo modo".

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